3.500 metri di quota

Precipita sul Rocciamelone, inutili i soccorsi per un escursionista 52enne

Ad allertare i soccorsi è stato un gruppo di escursionisti che ha assistito alla caduta

Precipita sul Rocciamelone, inutili i soccorsi per un escursionista 52enne
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Domenica pomeriggio i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese hanno gestito un complesso intervento sul Rocciamelone nel comune di Mompantero, dove un escursionista 52enne ha perso la vita.

Muore escursionista sul Rocciamelone

Nel pomeriggio di domenica 3 novembre 2024, tragedia sul Rocciamelone, nel comune di Mompantero, dove un escursionista è precipitato perdendo la vita. L’intervento dei soccorritori del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, complicato e delicato, ha richiesto molte ore di lavoro per recuperare il corpo e assistere i testimoni dell’incidente.

I testimoni della caduta

L’allarme è scattato intorno alle 12.30, quando un gruppo di escursionisti ha chiamato i soccorsi dopo aver visto un uomo precipitare vicino alla cima, a circa 3.500 metri di quota. Subito è stato mobilitato il Servizio Regionale di Elisoccorso dell’Azienda Zero Piemonte, che ha inviato un elicottero con a bordo un tecnico del Soccorso Alpino.

Inutili i soccorsi

Tuttavia, nonostante le indicazioni precise dei testimoni, individuare l’escursionista si è rivelato complesso: la vittima era caduta circa 400 metri a valle del sentiero, in una zona particolarmente impervia e scoscesa. Quando il tecnico è finalmente riuscito a raggiungere il luogo, purtroppo non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo.

La vittima è stata identificata come Edi Zavatti, un 52enne residente a Bussoleno. Il recupero della salma è stato eseguito tramite l'elicottero 118, con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

Testimoni portati a valle

L’incidente ha avuto anche conseguenze per il gruppo di escursionisti che aveva assistito alla caduta e lanciato l’allarme. Scossi e provati dall’accaduto, sono stati invitati dalle autorità a rimanere presso il rifugio Ca’ d’Asti per fornire testimonianza e assistenza nelle operazioni. Poiché il gruppo ha atteso per ore la conclusione delle operazioni, in vista dell'arrivo del buio, ha chiesto assistenza per scendere a valle in sicurezza. Una squadra di soccorritori, appositamente elitrasportata nella zona, li ha quindi scortati a piedi fino alle loro auto.

Questa tragedia sottolinea ancora una volta la pericolosità delle escursioni in alta montagna, soprattutto in zone dove il terreno impervio e le condizioni atmosferiche possono rendere fatali anche le piccole disattenzioni.

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