Sulla A5

Poliziotto 32enne si suicida in autostrada, trovato privo di vita nella sua auto

Una strage silenziosa 

Poliziotto 32enne si suicida in autostrada, trovato privo di vita nella sua auto
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Un poliziotto si suicida in autostrada: è stato trovato privo di vita nella sua auto. Si è tolto la vita sparandosi con la pistola d'ordinanza.

Poliziotto si suicida in autostrada

Tragedia nella serata di ieri, lunedì 30 gennaio 2023, lungo l'autostrada A5 Torino-Aosta fra le uscite di Volpiano e Settimo Torinese. Un giovane poliziotto si è tolto la vita sparandosi con la pistola d'ordinanza. Come riporta Prima Il Canavese, il corpo del 32enne, di cui non sono ancora state rese note le generalità, è stato ritrovato all'interno della sua auto in sosta in una piazzola lungo l'autostrada in direzione Torino.

Il ritrovamento

Prima del gesto estremo il ragazzo avrebbe inviato alcuni messaggi ai familiari. Il corpo senza vita del giovane poliziotto, che da più di una decina di anni lavorava alla sottosezione della polizia stradale di Torino a Settimo Torinese, è stato ritrovato dal personale di Ativa. Giunto sul posto il personale medico del 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso del giovane. Ancora ignoti i motivi che avrebbero spinto il 32enne a togliersi la vita.

Strage silenziosa

Si tratta purtroppo dell'ennesimo gesto estremo compiuto fra gli uomini e le donne delle forze dell'ordine, polizia, guardia di finanza, carabinieri, agenti di polizia penitenziaria. I dati resi pubblici dai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di Polizia dicono che tra Forze dell'Ordine e Forze Armate i suicidi sono circa 70 all'anno in Italia tre volte tanto rispetto al resto della popolazione.

Appena tre settimane fa la Commissione delle Organizzazioni sindacali aveva denunciato per l'ennesima volta la situazione preoccupante.

«Creare un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale specifico per chi, lavorando in divisa, vive una situazione di disagio psicologico grave non è solo possibile», era stata la richiesta dei sindacati in IV Commissione (Sanità e Assistenza) del Consiglio Regionale del Piemonte.

«Dopo un biennio di effimera riduzione del fenomeno in corrispondenza della fase più drammatica della pandemia (con relativa introduzione dello smartworking), i dati relativi ai suicidi di lavoratori in divisa sono tornati nel 2022 a far registrare 70 casi a livello nazionale (6 suicidi ogni mese). Non solo lo stress lavoro-correlato a questa professione, ma il timore di perdere il lavoro in caso di avvenuta certificazione medica di una situazione di fragilità rendono necessari protocolli specifici promossi dalle Istituzioni, in grado di rappresentare un'alternativa a quanto messo a disposizione dai Corpi.

L'assoluta mancanza di dati ufficiali (quelli riportati in Commissione derivano dall'analisi delle fonti giornalistiche e dal meritorio lavoro di realtà quali l'Associazione Cerchio Blu) inducono a pensare che il dato possa essere sottostimato. La possibilità di potersi affidare a percorsi indipendenti rispetto all'Amministrazione interna del proprio Corpo sarebbe fondamentale per garantire misure gratuite e percepite come "sicure" (cioè prive del rischio di perdere il lavoro) di risposta al disagio. Faccio convintamente mia la richiesta avanzata dai sindacati, in particolare da parte del Segretario Generale Provinciale del Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri Simone Sansoni» aveva detto Silvio Magliano, Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

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