Pigiati sui treni, quali regole? Ad accendere la polemica un treno affollato tra Ivrea e Torino
A meno sei giorni della riapertura torna la discussione sui trasporti.
Di: Ottavio Currà
Mezzi pubblici affollati, nonostante la pandemia. Un problema che persiste da molto tempo e che ancora non è stato risolto.
Pendolari accalcati sul treno Ivrea-Torino
Nella giornata di ieri, proprio sulla Ivrea-Torino, un treno regionale era completamente pieno di persone, il che ha scatenato l'ira di molti pendolari che ogni giorno si riversano nel capoluogo piemontese. Un consigliere regionale del PD, Alberto Avetta, ha commentato così l'episodio sui social:
“Questa mattina (ieri per chi legge ndr) sul treno Ivrea-Torino delle 7.42 gli utenti sono stati costretti a viaggiare in condizioni inaccettabili: tutti i posti erano occupati, c’erano persone in piedi, nessun distanziamento possibile, nessun controllo. E questo nonostante non abbiano ancora aperto le scuole" così il consigliere regionale del PD Alberto Avetta - commentando quanto avvenuto ieri mattina sulla linea Ivrea-Torino e annunciando la presentazione di un Question Time.
"Ancora una volta quello del trasporto pubblico locale si sta dimostrando una criticità irrisolta - prosegue Avetta - e nonostante un anno e mezzo di emergenza sanitaria poco o nulla parrebbe essere cambiato. Ora, anche se i treni in questione sono di competenza della Valle d’Aosta, il Piemonte non può far finta di niente e tollerare che i nostri cittadini viaggino in simili condizioni, destinate a peggiorare con la riapertura delle scuole e con la ripartenza delle lezioni universitarie. Occorre che la Regione Piemonte apra immediatamente un’interlocuzione con i vertici della Valle d’Aosta. Si è giustamente deciso di mettere regole stringenti per il green pass, e allora come possiamo accettare che il Tpl sia un ‘buco nero”, dove le regole non valgono e si espongono gli utenti a rischi evidenti”.
6 giorni dalla riapertura delle scuole
A meno di 6 giorni dalle riaperture delle scuole, il nodo trasporti non è stato ancora preso in considerazione a 360 gradi dal Governo Draghi. Sui mezzi pubblici sarà possibile viaggiare con una capienza massima dell'80% dei posti disponibili. Un esempio pratico? Se un treno ha 175 posti disponibili solo 88 possono stare in piedi.
Su questo fronte della sicurezza, il microbiologo Andrea Crisanti, vede una sola soluzione:
"Obbligo ed utilizzo della mascherina FFP2 sui treni, soprattutto dove non ci sono le condizioni per rispettare la distanza di sicurezza".
Prima campanella, più corse
Per ovviare al problema, da lunedì prossimo, la Regione Piemonte, fa sapere che ci saranno 5.350 corse in più di bus alla settimana e 174 corse di bus a sostegno dei treni affollati per limitare i contagi da coronavirus.