all'uscita della scuola Rosselli

Picchiata dalle bulle per una borsa arcobaleno, 13enne in ospedale con il naso rotto

L'hanno appellata come "cagna" e hanno augurato a lei e all'amica che era in sua compagnia di bruciare vive in quanto "lesbiche schifose".

Picchiata dalle bulle per una borsa arcobaleno, 13enne in ospedale con il naso rotto
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Una vicenda che sta rimbalzando sui media nazionali. A Torino, nel pomeriggio del 10 giugno, una ragazzina di 13 è stata anni vittima di un pestaggio da parte di bulle sue coetanee a cui non è piaciuta la sua borsa arcobaleno. La giovane che frequenta la scuola media "Rosselli" è finita in ospedale, con tanto di naso rotto, e ha denunciato il tutto, senza lasciarsi intimidire.

13enne pestata per la borsa arcobaleno

L'hanno appellata come "cagna" e hanno augurato a lei e all'amica che era in sua compagnia di bruciare vive in quanto "lesbiche schifose". Parole inqualificabili all'esterno dell'istituto scolastico, poco dopo la fine delle lezioni. E' seguito un botta e risposta sfociato nell'aggressione fisica da parte del branco. La ragazza è finita al pronto soccorso, con una frattura al naso e diverse ecchimosi.

Il sostegno di Paolo Damilano

"Sono a fianco della ragazza di 13 anni che alla scuola media Rosselli di Torino è stata picchiata da altre ragazze solo perché aveva indossato una borsa arcobaleno per dire no all’omofobia. Sono a fianco della sua mamma che l’ha educata alla difesa dei diritti e che oggi deve solo essere orgogliosa di questa figlia coraggiosa. Sono a fianco di chi combatte per affermare i suoi diritti e per poter sempre dire la sua opinione. Ma guardo anche a quelle ragazze violente, a quelle ragazze che hanno usato parole di cui probabilmente non conoscono neanche il significato, a quelle ragazze che hanno alzato le mani perché è l’unico modo che hanno di esprimersi. Tendo la mano anche a loro perché nessuno va lasciato indietro e la Torino del futuro dovrà insegnare a tutti che la violenza verbale, fisica e psicologica è lo strumento dei perdenti."

Così il candidato sindaco di Torino per il centrodestra, Paolo Damilano, è intervenuto nella vicenda attraverso un post Facebook.

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