PIEMONTE

Pescavano con elettrostorditori e stoccavano pesce a Borgo Ticino: smantellata banda dedita al bracconaggio ittico

Giro d'affari da 200mila euro annui.

Pescavano con elettrostorditori e stoccavano pesce a Borgo Ticino: smantellata banda dedita al bracconaggio ittico
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“Operazione controcorrente” a contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne – vasta operazione dei carabinieri forestali con perquisizioni e sequestri in diverse province tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.

L'operazione

Come riporta Prima Novara, è scattata alle prime luci dell’alba nelle province di Novara, Varese, Milano e Vavenna, l’operazione “controcorrente” dei carabinieri forestali di Torino e Novara. Sono state eseguite perquisizioni e sequestri nei confronti di 6 cittadini rumeni e 2 italiani, tutti indagati in concorso per reati connessi al bracconaggio ittico, all’immissione in commercio di alimenti non genuini, al falso documentale ed all’uccisione di animali.L’attività di indagine, condotta dal nucleo cites di Torino, sotto la direzione della procura della repubblica di Novara , è nata a seguito di segnalazioni da parte di pescatori italiani riferite a episodi di pesca di frodo sui principali corsi d’acqua del Piemonte, Lombardia ed Emilia.I carabinieri forestali con indagini sia di tipo tradizionale quali pedinamenti e appostamenti sia con strumentazione tecnologica all’avanguardia sono riusciti a documentare numerosi episodi di bracconaggio ittico, che avvenivano sempre nelle ore notturne ed in localita’ difficilmente raggiungibili, alcune delle quali in aree particolarmente protette dal punto di vista ambientale come siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale.

I mezzi illeciti usati

Gli indagati utilizzando materiali mezzi ed attrezzature vietati dalla legge quali elettrostorditori, reti ed arpioni riuscivano a catturare ingenti quantitativi di fauna ittica che poi veniva trasferita in una cascina del novarese, nel comune di Borgo Ticino, utilizzato quale base operativa della banda. Nella cascina il pesce veniva lavorato e depositato in attesa della successiva cessione a ditte specializzate dell’est europa.

La tipologia di pesca con corrente elettrica oltre che vietata, è altamente dannosa per l’ambiente in quanto causa la distruzione dell’ecosistema della parte di fiume interessata, ecosistema già in sofferenza per l’’attuale situazione di carenza idrica.

Dal gennaio 2022 sono state registrate sino a 4 esportazioni all’estero di pesce illecitamente pescato ogni mese, per un peso complessivo di circa 1 tonnellata per ogni trasferimento. I pesci, prevalentemente carpe e siluri, finivano poi nel mercato rumeno ove tali specie sono particolarmente apprezzate. Il volume d’affari dell’attivita’ illecita è stato stimato in oltre 200.000 euro all’anno. Il pesce viaggiava con documentazione riportante dati falsi con riferimento sia alle autorizzazioni sia alla provenienza del pescato.

Nel corso delle perquisizioni, che hanno visto impiegati oltre 40 militari sui diversi obbiettivi, sono stati rinvenuti e sequestrati gommoni, reti, batterie di elevato voltaggio con eletrostorditori, arpioni e i veicoli utilizzati per le battute di pesca. Rinvenute e poste in sequestro agende riportanti dati manoscritti riferiti alle pescate di frodo ed ai quantitativi venduti oltre a copiosa documentazione afferenti al trasporto e cessione del pesce.

Gli accertamenti proseguiranno al fine di individuare eventuali ulteriori soggetti e ditte italiane ed estere coinvolte nelle attività illecite.

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