cronaca

“Persona sconosciuta, sesso femminile” il mistero della donna senza nome sepolta a Chivasso

Qualcuno la conosceva di vista o l'ha incontrata a Torino? Qualsiasi informazione può essere utile per ricostruire l'identità di "Evelina"

“Persona sconosciuta, sesso femminile” il mistero della donna senza nome sepolta a Chivasso

Diceva di chiamarsi Evelina Valle, classe 1979 (ma anche questo non è un dato certo), ma nel corso della sua breve vita aveva cambiato diversi nomi (Giovanna, Margherita, Elena, Valeria, Susanna, Manuela).
Tanti nomi che forse segnavano le tante rinascite di una donna senza fissa dimora e dall’esistenza travagliata.

Ricoverata all’ospedale di Chivasso

Sappiamo per certo che il 12 luglio 2024 viene ricoverata all’ospedale di Chivasso in condizioni cliniche e igieniche giudicate scadenti.
Qui muore due settimane dopo, è senza documenti e le generalità fornite al triage sono false, quindi ad ora nessuno sa chi realmente fosse e come si chiamasse.

Come riporta Prima Chivasso, per un anno il corpo di quella donna, dall’apparente età di 45 anni, è rimasto in una cella frigorifera delle camere mortuarie dell’ospedale, fino a quando, il 26 agosto di quest’anno, gli uffici di Palazzo Santa Chiara hanno riassunto questo giallo nella determina numero 642, con all’oggetto “Funerale di salma in stato di abbandono con oneri a carico dell’ente” affidato alla ditta Varetto.

Difficile ricostruirne la storia con i pochi elementi a disposizione, ma i colleghi di Prima Chivasso hanno provato a tracciarne il passaggio in varie zone d’Italia: Mondovì, Susa, Vercelli, Milano, Bologna, Taranto: fermata dalle forze dell’ordine, e in alcuni casi anche fotosegnalata, ha sempre dichiarato il falso, di lei non si sa con certezza neanche il luogo di nascita che potrebbe essere in Italia, ma anche in Francia, o in Svizzera.

L’appello anche ai Torinesi: qualcuno riconosce questa donna?

I Carabinieri di Chivasso hanno cercato a lungo di identificare quel corpo, per non arrivare ad una sepoltura senza nome, ma dopo 13 mesi (che sarebbero costati al Comune quasi 20 mila euro per la permanenza nelle camere mortuarie) non si poteva aspettare oltre.
A questo punto non si può che sperare che la diffusione delle poche foto di “Evelina” serva a identificare della donna.

Chiunque avesse informazioni, può contattare i Carabinieri di Chivasso.