ivrea

Per il medico del Pronto soccorso ha il Covid-19, ma il pediatra del neonato riscontra poi un’otite

Protagonista di questa particolare vicenda i genitori di un bambino di appena 6 mesi.

Per il medico del Pronto soccorso ha il Covid-19, ma il pediatra del neonato riscontra poi un’otite
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Difficile stabilire se quanto accaduto la scorsa settimana al Pronto soccorso dell’Ospedale di Ivrea, si tratti di un caso di eccessivo zelo da parte del personale addetto alla prima accoglienza, oppure di una prima diagnosi eseguita con troppa superficialità, forse anche influenzata dalla paura per la nuova ripresa dei contagi causata dalla nuova variante in circolazione in queste settimane.

Per il medico del Pronto soccorso ha il Covid-19, ma il pediatra del neonato riscontra poi un’otite

Protagonista di questa particolare vicenda i genitori di un bambino di appena 6 mesi, che si sono dovuti recare direttamente al reparto di emergenza del nosocomio eporediese in quanto il medico pediatria non poteva effettuare la visita a domicilio al pargoletto, nonostante quest’ultimo avesse una temperatura superiore ai 38 gradi. «Senza nemmeno effettuare un tampone ci è stato detto che si trattava di Covid e ci hanno detto di attendere in sala d’aspetto - racconta la madre con forte amarezza - peccato poi che non ci abbiano degnato nemmeno di uno sguardo per una 40ina di minuti, per cui stufi di aspettare inutilmente chissà chi e chissà che cosa abbiamo ritenuto più opportuno riportare il piccolo a casa e contattare a pagamento un medico pediatra, il quale ha poi diagnosticato fortunatamente una più semplice otite». Allarmati comunque dall’ipotesi che il piccolo potesse aver contratto il virus, i genitori raccontano di aver chiesto al pediatra se i sintomi avessero potuto mai essere simili a quelli del Covid e sottolineano con perplessità che  «il medico, operante peraltro anche in reparto pediatria dello stesso ospedale che ci aveva bollato a priori come contagio da Covid, ha escluso categoricamente che l’otite avrebbe potuta essere scambiata per un contagio, in quanto l’apparato respiratorio di nostro figlio risultava pulito».

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