rinviato a giudizio

Parroco di Pinerolo accusato di circonvenzione di incapace nei confronti di tre anziani

Don Paolo Bianciotto non sarà giudicato per i 500mila euro che avrebbe sottratto alle casse delle parrocchia e a quelle della Nuova scuola Mauriziana

Parroco di Pinerolo accusato di circonvenzione di incapace nei confronti di tre anziani
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Torna ancora una volta a far parlare di sé, don Paolo Bianciotto, anziano parroco di 80 anni, alla guida da 40 anni della chiesa Madonna di Fatima di Pinerolo fino a febbraio 2023.

Rinviato a giudizio

Nella giornata di martedì 28 novembre 2023, nell'udienza preliminare, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di circonvenzione di incapace ai danni di tre coetanei della sua parrocchia.

Indagato prete di Pinerolo, avrebbe raggirato alcune parrocchiane per 500mila euro

Invece, non sarà giudicato per i 500mila euro che avrebbe sottratto alle casse delle parrocchia e a quelle della Nuova scuola Mauriziana, in veste di presidente del consiglio direttivo. Nei mesi scorsi era stato "graziato" per due motivi: il primo per decisione del vescovo Derio Olivero che aveva scelto di non denunciarlo e il secondo per via della riforma Cartabia. Quest'ultima prevede che in questi casi, il reato non è più procedibile d’ufficio. Serve necessariamente la querela della persona offesa.

La sospensione e l'inchiesta

Lo scorso mese di febbraio (2023), come dicevamo, era stato sospeso dalle sue mansioni.

Niente processo (per il momento) per Don Paolo Bianciotto accusato di appropriazione indebita

 

L'inchiesta, coordinata dal sostituto Francesco Saverio Pelosi, è nata su segnalazione dei funzionari di una banca, in quanto sono stati fatti dei movimenti sul conto corrente del sacerdote, di denaro contante.

Dalle analisi approfondite dei documenti sono stati trovati particolari che coincidevano con le testimonianze delle anziane vittime (tutte persone affette da deficit cognitivi o patologie psichiatriche) e dei loro familiari.

L'avvocata Anna Baldacci che segue una delle vittime fa sapere a Prima Torino:

"Sono quattro le persone coinvolte dato che al momento non c'è sentenza. Si tratta della madre del mio e il mio di natura psichiatrica, mentre il papà del mio ormai deceduto aveva solo problemi di demenza senile). Sull'altra signora non so nulla.

So solo che aveva un sostegno che poi le è stato revocata. Il mio assistito è al momento ricoverato presso una casa di cura psichiatrica. Al momento si sa che il parroco era imputato per appropriazione indebita ma per quei reati non è stato rinviato a giudizio, perché il vescovo non ha fatto nessuna denuncia. Non ho idea (questo bisogna chiederlo ai legali del parroco) se la somma è stata risarcita.

Noi ci siamo costituiti nel processo sia a nome proprio della persona offesa che in quanto eredi, dato che erano stati sottratti dei soldi a lui".

Quanti anni hanno i due signori?

"La signora avrà circa 90 anni. Mentre il figlio 60".

Le dichiarazioni del difensore del parroco Simone Chiappori, a Prima Torino:

"Riguardo l'appropriazione indebita è stata stralciata e c'è stato un non luogo a procedere, dato che non c'era la querela. Per le altre questioni ci difenderemo con tutti gli strumenti a nostra disposizione. La questione è complessa, la tesi accusatoria è la circonvenzione di incapace.

Noi sottolineeremo che c'erano rapporti di natura contrattuale nella maggior parte dei casi. Peraltro alcuni sono stati anche già risolti. I uno dei due casi, era stato fatto prestito che è stato restituito integralmente. Ho dei dubbi quindi sulla circonvenzione di incapace. Lo dimostreremo con tutti i documenti. I dettagli che ho letto sui giornali non sono assolutamente veri".

Avvocato, ad esempio?

"Ad esempio che il parroco ha svuotato i conti correnti che non è assolutamente vero. Chi avrebbe svuotato i conti correnti? Questa non è nemmeno l'accusa. Il prestito era un accordo tra le parti. Ci sono documenti che attestano una situazione diversa da quelle che sono le accuse.

L'altra situazione è invece, riferita al fatto che contestano i soldi che sono usciti dalle casse di questo nucleo familiare. Ma questi viveno d'aria? Se io guardo il suo conto corrente e dico 'lei ha una persona che lo gestisce da giorno x a giorno y sono usciti 100 mila euro'. Quei soldi me li sono intascati io solo perché gestivo il conto? No! L'anziana non viveva di niente, non faceva nessun tipo di spesa? Questo fa capire che ci sono tanti profili di difesa. Dire "che ha svuotato i conti correnti è molto approssimativo" di come sono andate le cose.

La cifra è 500 mila ed è dell'altra storia, ma per la faccenda dei coetanei è tra i 100 e i 200 mila euro. I soldi contestati sono un prestito, lo ribadisco, che sono stati già restituiti fino all'ultimo centesimo".

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