Una nuova tragedia sul lavoro scuote Torino. Nella mattinata di sabato, poco prima delle 8, un operaio di 42 anni, Andy Mwachoko, ha perso la vita nel cantiere di Torino Esposizioni, in corso Massimo D’Azeglio 17, dove sono in corso gli interventi di riqualificazione per la realizzazione della nuova Biblioteca civica centrale.
Papà 42enne muore nel cantiere di Torino Esposizioni
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo — di origine nigeriana e residente nel Torinese — stava movimentando materiale edile tenuto da reti metalliche quando, per cause in corso di accertamento, uno dei ganci di sostegno si sarebbe improvvisamente staccato, facendo precipitare il carico e travolgendolo. Nonostante i tentativi di rianimazione durati oltre mezz’ora, per lui non c’è stato nulla da fare.
Mwachoko lavorava dal 2022 per la Cobar, ditta con sede a Bari impegnata nei lavori del cantiere. In Italia da anni, era regolarmente assunto e aveva lasciato in Nigeria la moglie e tre figli.
Sul posto sono intervenuti il 118, la polizia, la scientifica, gli ispettori dello Spresal dell’Asl e il medico legale per i rilievi di rito. Anche il sindaco di Torino si è recato sul luogo dell’incidente, esprimendo la vicinanza dell’amministrazione comunale alla famiglia del lavoratore:
La Città di Torino, partecipe nel dolore, si stringe intorno al cordoglio della famiglia di Andy Mwachoko, il lavoratore che ha perso la vita questa mattina nel cantiere di Torino Esposizioni. Ai suoi cari va il pensiero di tutta la nostra comunità.
In una nota, l’azienda Cobar ha espresso profondo cordoglio, spiegando che Andy “lavorava con tutti i dispositivi previsti dalla sicurezza” e che, secondo le prime verifiche, “si sarebbe trovato accidentalmente sulla traiettoria di un supporto di un carico di materiali che ha improvvisamente ceduto”. I vertici della ditta hanno raggiunto Torino per collaborare con le autorità negli accertamenti.
La denuncia della Cisl: “Una situazione di gravità inaudita”
Il duro commento della Cisl
Durissimo il commento di Giuseppe Filippone, segretario generale della Cisl Torino-Canavese, che parla di una “gravità inaudita” per l’aumento delle morti sul lavoro nel territorio torinese.
“Continua la conta dei morti sul lavoro a Torino. Dall’inizio dell’anno nel nostro territorio hanno perso la vita circa 25 persone, in forte aumento rispetto all’anno precedente — denuncia Filippone —. I lavoratori continuano a morire nonostante appelli, denunce e richiami al rispetto delle regole. Siamo sgomenti e tristi per la perdita di un’altra vita umana e per il dolore che ha colpito un’altra famiglia”.
Il sindacato chiede che la sicurezza nei luoghi di lavoro torni al centro delle politiche pubbliche e delle strategie aziendali, con più controlli, formazione e investimenti strutturali.
Un altro nome, quello di Andy Mwachoko, si aggiunge così a un elenco che a Torino continua tragicamente ad allungarsi.