Pandori Balocco di Chiara Ferragni, l'Antitrust ha avviato l’istruttoria nei confronti dell'azienda cuneese
Il pandoro "griffato" è fatto di zucchero a velo rosa e uno stencil, per riprodurre sulla cima del Pandoro il simbolo del brand dell'imprenditrice
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti della Balocco Industria Dolciaria di Fossano, in quanto avrebbe pubblicizzato in modo ingannevole la campagna commerciale "Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino".
Il prodotto veniva messo in vendita per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing presso, come detto, il nosocomio infantile.
Il lancio della campagna
Come riporta Prima Cuneo, la campagna era stata lanciata a cavallo tra i mesi di novembre e dicembre dell'anno scorso. Secondo l'Antitrust, il modo in cui veniva presentata l'iniziativa poteva indurre in errore i consumatori i quali potevano pensare di contribuire alla donazione in favore dell'ospedale.
A supporto di questa collaborazione, era stato attivato un "ricco piano digital" nei mesi autunnali per far "attecchire" l'iniziativa. Le pagine social Balocco sono state quindi vestite di rosa per sensibilizzare e incuriosire gli utenti sulla novità natalizia.
Costo più alto rispetto alla norma
Il pandoro "griffato", fatto di zucchero a velo rosa e uno stencil (oltre al nastro rosso personalizzato) per riprodurre sulla cima del Pandoro il simbolo del brand di Chiara Ferragni (ovvero il celebre occhio), veniva presentato ai clienti ad un costo più alto (9.9 euro), rispetto al normale.
L’imprenditrice digitale Chiara Ferragni, aveva scritto su Instagram prima delle festività natalizie:
"Questo Natale io e @balocco abbiamo pensato ad un progetto benefico a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino Con @chiaraferragnibrand abbiamo creato un pandoro limited edition e sosteniamo insieme un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Sono davvero fiera di questa iniziativa e di rendere il nostro Natale un po’ più rosa e dolce con questo pandoro speciale".
Dai dettagli emersi di questa vicenda, la "società" aveva invece già deciso l'ammontare a prescindere dall'andamento delle vendite del prodotto. Il tutto quindi ha spinto i funzionari dell'Autorità a svolgere delle ispezioni nelle sedi della Balocco Industria Dolciaria con l'ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Intanto, nelle ultime ore, il Codacons ha fatto sapere che ha intenzione di avviare una battaglia legale e chiede, in caso di conferma dei sospetti, di "rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all’iniziativa".
Città della Salute, nessun dichiarazione
L'ufficio stampa della Città della Salute, contattato da noi di Prima Torino, sulla vicenda non ha voluto rilasciare dichiarazioni.