Ospedale Umberto Primo: subito i nuovi posti Covid
Sono pronti otto letti per pazienti semi-gravi
Nuovi posti Covid in ospedale all' Umberto Primo "Mauriziano" di Torino. Sulla scia di questa preoccupante seconda ondata di contagi i vertici ospedalieri si sono subito messi in pista per fronteggiare l'emergenza. Nasce così la nuova Area Covid di terapia semi-intensiva condivisa tra Pneumologia e Medicina.
Tutto pronto in soli due mesi
Dopo soli due mesi di lavori di ristrutturazione ed ampliamento, iniziati su un progetto aziendale e finanziati dalla Regione Piemonte, la nuova area vede un ampliamento dei posti letto (otto) con elevata concentrazione di tecnologie e risorse umane, in aderenza alle attuali Linee guida. Un notevole punto a favore della cura in questa delicata fase in cui i contagi aumentano.
La nuova area attrezzata rappresenta un ambiente di cura che permette l’impiego di tecniche di monitoraggio prevalentemente non invasive. Qui viene impiegata, ma non solo, la ventilazione meccanica non invasiva (NIV), da sola oppure integrata con tecniche di supporto non ventilatorio, ad esempio la Flow Oxygen Therapy. Sono inoltre disponibili le moderne procedure interventistiche di vario tipo, quali broncoscopie, drenaggi e altre pratiche del settore.
Area Covid a diversa intensità
Tale dotazione tecnologica permetterà all’Area Covid di accogliere in ospedale i pazienti che richiedono crescenti livelli di cure, quali l’insufficienza respiratoria severa e la necessità di supporto ventilatorio. Accanto alla dotazione tecnologica ed al know-how dell’équipe, le attività sono disciplinate da un modello organizzativo integrato con le altre aree di assistenza ospedaliera. Il modello, differenziato in diversi livelli di intensità di cura specialistica dell’insufficienza d’organo, funziona in modo flessibile ed ha dimostrato ottima validità. Soprattutto perché il metodo si è rivelato efficace anche in presenza di altre patologie associate. In ragione delle Linee di indirizzo ministeriali per il potenziamento della rete ospedaliera per l’emergenza Covid e per futuri eventi epidemici possiamo quindi contare su un’area ospedaliera ad elevata performance nella gestione dei pazienti critici.