Lockdown duro

Ordine dei Medici del Piemonte: "Subito zona rossa per tutta la regione"

Il presidente dei càmici bianchi piemontesi non ha dubbi. Già superata la soglia critica per i ricoveri negli ospedali.

Ordine dei Medici del Piemonte: "Subito zona rossa per tutta la regione"
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La posizione dell’Ordine dei Medici sulla situazione contagi in Piemonte è netta: “Zona rossa immediatamente”.

 Subito lockdown duro

L’incidenza di persone positive in Piemonte, che al 7 marzo era di 277 ogni 100.000 abitanti, potrebbe raddoppiare entro le prossime due settimane a parità di condizioni”. Cosi il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, che chiede di istituire immediatamente il lockdown duro per tutta la regione. Sotto accusa, per il presidente dei medici piemontesi, il fato che si prendano decisioni su dati obsoleti risalenti a giorni prima. In questa fase, infatti, i numeri evolvono rapidamente ed è impensabile agire sulla scorta di dati relativi magari a quattro-cinque giorni prima.

Dati di troppi giorni fa

Sempre Giustetto:

“È demenziale che il Governo assuma decisioni sulla base di rilevazioni risalenti anche a dieci giorni prima, utilizzando un sistema farraginoso che non tiene conto di tutti i numeri già a disposizione e delle proiezioni possibili. Intervenire quando la situazione è ormai fuori controllo non serve”.

Quindi si fa strada ancor di più l'ipotesi di  una stretta nei comportamenti e un aumento dei controlli: proprio quello che la gente non vorrebbe... Tuttavia alcuni esperti sostengono che un sacrificio anche sopportabile (una settimana o due al massimo) di restrizione totale unitamente alle vaccinazioni ormai avviate potrebbe risolvere una volta per tutte il problema dei contagi. L'Ordine dei Medici chiede subito la zona rossa per tutta la regione, quindi, senza se e senza ma.

Sospesi i ricoveri ospedalieri

Intanto, nuova stretta nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Tranne i casi urgenti e i pazienti oncologici sono sospesi i ricoveri ospedalieri: servono più letti per i malati di Covid. A causa dell’aggravarsi della pandemia, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha dato disposizione a tutte le aziende sanitarie del Piemonte di sospendere i ricoveri no Covid, escluse le urgenze, i ricoveri oncologici e quelli in cosiddetta fascia “A” (cioè da effettuare entro 30 giorni).

In questo modo si punta a passare da un numero di posti letto Covid di 2.201 (20% del totale ) a 4.403 (35-40%), come previsto dal piano pandemico. L'occupazione dei posti letto per Covid ieri ha superato di due punti la soglia critica, attestandosi al 42% del totale; secondo i parametri ministeriali dovrebbe stare sotto il 40%.

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