Guardia di Finanza

Operazione "Bella Vita": sequestrati beni per due milioni di euro, c'è anche una villa con piscina

Le Fiamme Gialle hanno anche confiscato un appartamento in pieno centro a Torino, un rustico nel borgo antico di Avigliana e un lounge-bar nel "quadrilatero".

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L'operazione "Bella Vita" della Guardia di Finanza mette fine al tenore da favola di alcuni evasori fiscali che sono riusciti ad emettere ben sette milioni di euro in fatture false: due gli arresti ed altre sei complici che rischiano la denuncia penale (al momento risultano solo indagati).

 

 

Fra auto di lusso e vacanze da sogno

Auto di lusso, orologi preziosi, vacanze da sogno (Dubai, Miami e Maldive) oltre che una bella villa con piscina a Vinovo, un appartamento in pieno centro a Torino, un rustico nel borgo antico di Avigliana. E ancora, altri immobili acquistati a Rivoli e perfino un lounge-bar nel "quadrilatero" torinese. L'ipotesi di reato al vaglio del Tribunale è utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, auto-riciclaggio e infedeltà patrimoniale. Val la pena di ricordare forse che la frode fiscale rappresenta una condotta illecita di particolare gravità, che comporta la sottrazione di ingenti risorse a danno del bilancio dello Stato e anche il rischio di “inquinamento” dell’economia legale. In corso di svolgimento, altresì, perquisizioni nei confronti di ulteriori sei soggetti indagati, a vario titolo, per reati tributari e auto-riciclaggio. Disposto anche il sequestro preventivo su beni per oltre due milioni di euro.

L'amministratore delegato e il direttore

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Torino (pm Ciro Santoriello), e condotte dai finanzieri del Nucleo polizia economico-finanziaria Torino, hanno consentito di ricostruire un articolato sistema di frode attuato con il ricorso a fatturazioni fittizie. Gli arrestati (amministratore delegato e direttore della società in carica precedentemente) avrebbero sfruttato i rispettivi incarichi drenando rilevanti flussi di denaro in danno del Fisco e dell’impresa presso cui svolgevano la loro attività (operante nel settore della robotica industriale). I due soggetti, secondo l’impianto accusatorio, si sarebbero serviti di una vasta rete di società in molti casi risultate sprovviste di mezzi di produzione adeguati allo svolgimento delle attività e inadempienti agli obblighi fiscali. Alcune erano state addirittura cancellate dopo poco tempo dal registro delle imprese e intestate a prestanome.

I pagamenti in anticipo ai complici

Gli arrestati, peraltro, al fine di velocizzare la destinazione delle somme alle società complici ed evitare i controlli aziendali interni, gestivano direttamente i rapporti commerciali con gli imprenditori compiacenti, impartendo disposizioni di pagamento anche in anticipo rispetto alla presunta prestazione. I flussi di denaro confluiti nella disponibilità degli arrestati venivano principalmente reinvestiti in società immobiliari e in un ristorante (il lounge-bar del quadrilatero di Torino), nonché nell’acquisto a titolo personale di immobili a Rivoli e nella centralissima via Roma del capoluogo piemontese, assicurando altresì ai predetti soggetti un elevato tenore di vita.

L’operazione “Bella Vita” conferma tangibilmente l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente a contrasto dei reati a sfondo economico-finanziario quali le frodi fiscali e il reimpiego di capitali di origine illecita. Questi reati sottraggono risorse alla collettività oltre che al bilancio dello Stato, “inquinano” il tessuto economico-produttivo, alterano la libera concorrenza del mercato. Non da ultimo, danneggiano gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole.

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