Omicidio Massimo Melis: l'ultimo saluto al soccorritore della Croce Verde
Un mare di tute arancioni, sul sagrato, in omaggio alla memoria di Melis, a poche ore dalla notizia del fermo di un indiziato.
Stamane, sabato 6 novembre 2021, l'ultimo saluto a Massimo Melis, il 52enne soccorritore della Croce verde ucciso con un colpo di pistola alla tempia la sera di Halloween mentre si trovava in macchina in via Gottardo.
IL LUNGO APPLAUSO:
Il funerale del soccorritore Massimo Melis
Dal nostro inviato Ottavio Currà
Il funerale si è tenuto nella Chiesa di Sant'Antonio da Padova, vicino a Porta Susa, nel quartiere Cit Turin, a pochi passi dalla sede della Croce verde, dove prestava servizio.Un mare di tute arancioni, sul sagrato, in omaggio alla memoria di Melis, a poche ore dalla notizia del fermo di un indiziato: secondo gli investigatori il movente dell'omicidio sarebbe di natura economica e non sentimentale che si era invece ipotizzato inizialmente.
Silenzio, dolore, incredulità
Silenzio. Dolore. Incredulità. Visi coperti da mascherine e occhiali da sole. L'ultimo saluto a Massimo Melis è stato un momento duro, toccante. Attimi tristi con il sapore più amaro che mai, dovuto proprio dal fatto che a perdere la vita per un gesto ignobile, sia stato proprio il giovane 52enne.
L'arrivo della salma davanti alla chiesa
L'arrivo della salma è stata preceduta da un passaggio della Polizia e poi successivamente da un fiume di persone con la divisa della Croce Verde, in onore di Massimo Melis.
Degli amici, parenti, colleghi presenti (circa un centinaio in tutto) davanti alla chiesa quasi nessuno ha avuto la voglia di raccontare ai giornalisti che rapporto aveva e chi era Massimo.
Chi, però, nonostante tutto ha trovato la forza tra una lacrima e l'altra, lo ha descritto come una persona perbene, attenta alle persone in difficoltà, come un gran lavoratore.
Durante l'omelia, accanto alla bara c'era la sorella Monica e fuori dalla chiesa, invece, tantissimi colleghi e amici tutti con gli occhi lucidi e un fazzoletto in mano che hanno atteso l'uscita dalle salma. Molti di loro sono arrivati anche dalla provincia.
Al termine della celebrazione, l'uscita del feretro è stato accompagnato da un lungo applauso e numerosi palloncini sono stati liberati in aria, in suo ricordo.
Dopo la funzione religiosa la bara e tutte le persone presenti fuori e dentro la chiesa, chi a piedi, chi in macchina, hanno raggiunto la sede della Croce Verde, dove lo stesso Melis prestava servizio.
Ieri il fermo del presunto assassino
A incastrare il presunto assassino sarebbero state le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona in cui è avvenuto il delitto. Gli investigatori hanno inoltre ritrovato delle chat nel telefono della vittima in cui sono emersi minacce e avvertimenti.
Melis è stato freddato con un colpo sparato con un revolver calibro 38/357 da distanza ravvicinata. Il 52enne ha aperto la portiera della sua auto, si è seduto, ha inserito le chiavi nel quadro e prima di riuscire ad allacciarsi la cintura, da breve distanza, è stato sparato il colpo mortale. Una vera e propria esecuzione.
Melis è stato ucciso subito dopo aver accompagnato a casa un'amica di vecchia data. Il killer, probabilmente si era appostato in un giardinetto vicino a dove era parcheggiata la sua auto, e avrebbe sparato il colpo di pistola mortale intorno alle 21. E' stata la stessa amica la mattina dopo, allertata dalla madre del soccorritore, a trovare il corpo nell'auto posteggiata in via Gottardo.