TORINO

Omicidio Lodeserto, Capaldo: "Doveva dei soldi alla mia compagna"

Il 58enne avrebbe sottratto 100 mila euro alla ex compagna

Omicidio Lodeserto, Capaldo: "Doveva dei soldi alla mia compagna"
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Emergono nuovi dettagli sull'omicidio di Massimo Lodeserto, ritrovato dopo quattro mesi in una cantina in un palazzo popolare del capoluogo piemontese.

Il presunto assassino, Nino Capaldo (camorrista, collaboratore di giustizia, già condannato per un omicidio), avrebbe (secondo alcuni testimoni e come riportato dalla TGR) pronunciato parole pesanti nel giorno in cui è andato a cercare Massimo a casa sua, in via Cernaia, nel centro di Torino.

“Se non lo ammazzo io, quello non lo ammazza nessuno”.

Il caso

Pare che il torinese, Massimo Lodeserto, abbia avuto nel corso della sua vita momenti difficili.

Nel caso è coinvolta anche una donna (Barbara, 44 anni) che avrebbe avuto prima una relazione con lui e poi avrebbe iniziato a frequentare Nino. A quest'ultimo ha spiegato che il 58enne avrebbe preso dei soldi (ben 100mila euro.) da un'attività (per la precisione un'impresa di pulizie) ,che gestivano insieme. La ditta è stata poi chiusa nove anni fa.

La donna:

“Ogni tanto mi arrivano ancora delle comunicazioni di quando avevamo l’attività insieme".

La persecuzione

Da quanto emerso, il 57enne campano, accusato di omicidio e occultamento di cadavere dopo il presunto furto, pare che abbia cominciato a chiedete tutti quei soldi con insistenza. Il tutto è poi terminato il 30 agosto giorno in cui è avvenuto il delitto.

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