Nuove accuse per Giorgio Molino, il ras delle soffitte

L'82enne Giorgio Maria Molino, conosciuto come “ras delle soffitte”, è indagato per frode fiscale dalla procura di Torino.

Sotto la lente d'ingrandimento della Finanza

E' finito sotto la lente d'ingrandimento delle fiamme gialle per aver costruito un colosso economico affittando alloggi e cantine a tanti stranieri giunti da più parti a Torino. Solo nel capoluogo piemontese ne farebbero capo a lui 1400 alloggi.

Nel marzo 2019, era stato accusato da un funzionario del Comune di Rivoli, nell'hinterland torinese, di avergli consegnato 5 mila euro per indurlo a velocizzare il rilascio delle autorizzazioni necessarie all'avvio di un centro commerciale( Gardenia Blu di corso Francia, nel comune di Rivoli). Secondo la tesi dell’accusa, in quel palazzo non si sarebbero potuti costruire appartamenti

I grandi fatturati

Da quanto emerso, molti degli affitti per passavano per da una galassia di società e di associazioni senza scopo di lucro (le Aps), quantomeno nel periodo 2020-2022, che gli permettevano di avere delle tasse agevolate. Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza e dal pubblico ministero Elisa Buffa, è emersa un’evasione Irpef per 3 milioni e 927mila euro (in parte già sequestrata).

Come riporta al TGR, almeno 600 inquilini avrebbero saldato quanto pattuito per l'affitto in contanti, per 950 mila euro nel 2020 e 1,1 milioni l’anno successivo.

La perquisizione

I finanzieri a casa dell'82enne, con l'utilizzo di un cane addestrato a fiutare le banconote, hanno trovato 183.035 euro e altri 85.670 a casa di un’altra persona. Il resto del denaro è stato prelevato dai conti della Medea Uno, della Immobiliare San Giuseppe.

La richiesta di dissequestro

I legali di Molino e delle aziende si sono rivolti al Tribunale del Riesame per chiedere il dissequestro, ricordando anche l'imputato si è dimesso e ha lasciato la gestione al figlio Giuseppe Molino e alla nuora.