AI MURAZZI

Nemmeno la messa in prova per i minorenni che hanno reso infermo un giovane lanciandogli una bici in testa per gioco

Condannati per tentato omicidio da 9 a 6 anni di carcere per aver ferito gravemente Mauro Glorioso

Nemmeno la messa in prova per i minorenni che hanno reso infermo un giovane lanciandogli una bici in testa per gioco
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Bici lanciata ai Murazzi, condanne per tentato omicidio dai 6 ai 9 anni per i giovani (tutti minorenni) che lanciarono una bici in testa a al 23enne Mauro Glorioso ferendolo gravemente.

Bici lanciata ai Murazzi, tentato omicidio

Condannati per tentato omicidio. Il 17enne della banda con la pena più pesante, a 9 anni e 9 mesi di carcere. Il 15enne a 9 anni e 4 mesi, mentre la ragazza, anche lei minorenne, che faceva parte della baby gang a 6 anni e 8 mesi. 

Sono arrivate ieri, giovedì 7 settembre 2023, le condanne nei confronti dei tre adolescenti che la sera dello scorso 21 gennaio lanciarono una bicicletta dalla balaustra dei Murazzi del Po, a Torino, ferendo gravemente il 23enne Mauro Glorioso che si trova ancora ricoverato in ospedale. Per tutti è stata inoltre richiesta la custodia cautelare in carcere senza la possibilità della messa in prova, come invece chiedevano i difensori.

Si tratta di condanne severe, ma comunque inferiori rispetto alle richieste della Procuratrice Capo dei Minori di Torino, Emma Avezzù, che aveva chiesto condanne per i tre minorenni tra i 9 e i 14 anni. Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.

"Con la vita non si gioca"

Il padre di Mauro Glorioso, al termine del processo, ha manifestato la speranza che questa sentenza possa far riflettere i giovani: "Spero si rendano conto che con la vita non si può giocare". Per gli avvocati dei condannati, invece, si tratta di un verdetto "tristemente esemplare".

L'avvocato Michele Ianniello ha dichiarato che hanno richiesto una revisione delle misure cautelari in attesa della decisione del giudice: "Aspetteremo le motivazioni della sentenza, ma rimaniamo fermi nel sostenere la nostra posizione contraria all'accusa di tentato omicidio formulata dalla procura".

Durante l'ultima udienza, il diciassettenne imputato ha rilasciato una dichiarazione in cui ha espresso il suo profondo "disgusto e vergogna" per quanto accaduto. Tuttavia, la famiglia di Mauro ha considerato queste scuse tardive.

Già accusati di tentato omicidio anche i due maggiorenni, un ragazzo e una ragazza di 18 anni coinvolti nella vicenda.

Le indagini

Fondamentale per le indagini è stata la testimonianza di un ragazzo che quella sera li ha visti lanciare la bicicletta. Ma a parlare chiaro sono anche le immagini della videosorveglianza che in pratica ricostruiscono nel dettaglio la folle serata del gruppo da circa un'ora prima del lancio. Precisamente dalle 23.52 quando i 5 vengono ripresi mentre bevono in via Pescatore. Cinquanta minuti dopo la mezzanotte, sono in lungo Po Cadorna, probabilmente anche un po' "alticci".

Nell'arco di due minuti i video registrano i 3 ragazzi di sesso maschile affacciarsi dal muretto per sputare sulla gente (lo sputo arriverà sul telefono di un'amica della vittima) poi la follia: a mezzanotte e cinquantadue i ragazzi sollevano la bici e, senza alcuna ragione, la buttano di sotto. Le ragazze intanto aspettano dall'altra parte della strada. Poi la fuga verso via Bava e infine sulla navetta 10 della GTT.

La zona dove è avvenuto l'incidente:

Gli occhi elettronici li riprendono ancora bere e amoreggiare a due distributori automatici in via Coppino e in via Chiesa, qui addirittura si rivolgono direttamente alle telecamere, facendo le smorfie.

Tutti e cinque hanno dichiarato che in quel momento non potevano immaginare di aver colpito quasi a morte un ragazzo. Secondo le accuse invece dopo il lancio, i ragazzi si sono sporti per guardare al di sotto e hanno continuato la serata in allegria completamente incuranti delle conseguenze del loro gesto.

Ora, per tutti, il periodo della spensieratezza è finito e si apre invece la partita giudiziaria.

Ancora in gravi condizioni

Mauro, studente palermitano di Medicina colpito alla nuca, è stato portato d'urgenza al Cto con lesioni gravissime e lotta ancora oggi per riuscire a muovere braccia e gambe.

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