TORINO

Morte Fatima, il prossimo 25 gennaio la prima udienza del processo

L'avvocato Sena: "E' stata una fatalità. Azhar non voleva uccidere"

Morte Fatima, il prossimo 25 gennaio la prima udienza del processo
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Il processo

Il compagno della madre, Mohssine Azhar, 33 anni, (che oggi è in carcere) è stato rinviato a giudizio e dovrà rispondere il 25 gennaio 2023 dell'accusa di omicidio volontario. Quella del prossimo mese sarà la prima udienza in cui si discuterà, tra le parti, se c'era l'intenzione di uccidere la piccola di appena tre anni.

La pubblica accusa, - secondo quanto riportato dalla TGR PIEMONTE - tramite le perizie mediche, avrebbe dimostrato che la caduta della bambina dal balcone del quinto piano, del condominio di via Milano a Torino, era compatibile con un gesto volontario. In questa vicenda però non è coinvolto solo il compagno 33enne ma anche la madre che in quei tragici momenti non era presente in casa.

Agli inquirenti, durante gli interrogatori, la mamma aveva detto:

"Mohssine mi ha fatto un dispetto perché avevamo litigato”.

Sulla vicenda, l'avvocato Alessandro Sena che difende l'uomo, alla TGR ha fatto sapere:

"E' stata una fatalità. Azhar non voleva uccidere".

Non presente in aula

Il compagno, nella giornata odierna, non era presente all'udienza preliminare. Secondo quanto emerso seguirà il processo il presenza. Dietro le barre del carcere Azhar si dice pentito e affranto per quanto successo.

 

 

 

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