Monsignor Nosiglia: "Proteggere le persone dal rischio dell’esclusione sociale"
“In questo anno in cui abbiamo convissuto con la pandemia abbiamo riscoperto quanto siano importanti le tutele sociali e l’azione del welfare per proteggere le persone dal rischio dell’esclusione sociale."
Nella mattinata di oggi, 21 dicembre 2020, l’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia della Diocesi di Torino ha incontrato i giornalisti spiegando la propria posizione in merito allo strano Natale che ci apprestiamo a vivere.
(In copertina immagine di repertorio tratta dal sito della Diocesi di Torino)
Monsignor Nosiglia: "Importanti le tutele sociali"
Il pastore torinese ha ricordato che “In questo anno in cui abbiamo convissuto con la pandemia abbiamo riscoperto quanto siano importanti le tutele sociali e l’azione del welfare per proteggere le persone dal rischio dell’esclusione sociale. Anche perché abbiamo dovuto constatare quanto il nostro sistema sia fragile, separando sempre più i garantiti da chi non lo è. Per questo, come diocesi, abbiamo voluto promuovere e sostenere iniziative di inclusione. In particolare ne ricordo due:
- Il fondo Sorriso, destinato a sostenere la liquidità delle famiglie e dei lavoratori colpiti gravemente dalla crisi economica e sprovvisti degli ammortizzatori sociali. Quest’azione di microcredito è appoggiata inoltre da molte amministrazioni comunali dell’area metropolitana torinese, dalla Diocesi e da accordi con le maggiori banche del territorio;
- La creazione di nuovi sportelli per il lavoro nelle nostre parrocchie e unità pastorali. Si prepara, dalla prossima primavera, un periodo di gravi rischi per il mondo del lavoro. Sarà necessario avere luoghi di ascolto e accompagnamento delle persone, affinché la ricerca del lavoro non diventi un’azione individuale, ma sia sostenuta da tutta la comunità. Per questo stiamo formando, sul territorio, operatori competenti."
Un messaggio di speranza
Dopo un anno difficile, però, l’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia ha voluto concludere il proprio intervento con un messaggio di speranza:
"Celebriamo questo Natale con una immutata speranza: il Bambino che nasce per noi è l’immagine di quel Signore che con noi rimane sempre, anche nelle prove più difficili. A questa speranza ho invitato le famiglie, i malati, i carcerati, il personale sanitario di ospedali e case di cura, nei brevi messaggi che ho voluto indirizzare a ciascuna di queste realtà, e che trovate a disposizione.
Gli auguri per voi e i vostri cari sono qualcosa di più di un saluto formale. Lungo questo anno anche chi fa comunicazione ha dovuto affrontare difficoltà inedite ma ha incontrato anche «buone notizie» che ci riconducono alla solidarietà, alla speranza, alla fraternità.
Grazie, e buon Natale."
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