Messina Denaro "latin lover" in Piemonte: una delle sue amanti era di Santena
Francesca Alagna, diede anche alla luce Lorenza: una figlia che il boss però non ha mai incontrato nè riconosciuto
Matteo Messina Denaro, ha avuto anche un'amante di origini piemontesi: Francesca Alagna era di Santena e dalla loro relazione è nata anche Lorenza, figlia che però il boss non ha riconosciuto.
Messina Denaro: una delle sue amanti era di Santena
La vita di Matteo Messina Denaro non è stata costellata solo da crimini e reati ma anche da molte donne. Una delle sue amanti, Francesca Alagna, per alcuni anni ha vissuto a Santena. E' inoltre la madre di Lorenza, la figlia che il boss di Cosa Nostra, non ha mai incontrato nè riconosciuto (come avrebbe confidato ad un amico) e che due anni fa lo ha anche reso nonno.
Nella cittadina torinese di Francesca, detta Franca, non si ricorda nessuno, anche se alcuni suoi parenti vivrebbero ancora lì. Sembra infatti che la donna abbia vissuto a Santena da bambina per poi trasferirsi nel Trapanese, territorio da dove è iniziata la carriera criminale di Messina Denaro.
Lorenza ora, dopo aver frequentato il liceo scientifico, frequenta l'università e in merito all'arresto di suo padre non ha voluto lasciare dichiarazioni.
Le amanti e la vita da "playboy"
Le donne sono sempre state un elemento irrinunciabile per il killer, non soltanto Franca Alagna. Qualche fugace tenerezza si evince dal pizzino scritto ad un'altra, alla quale diceva: "Non voglio nemmeno pensare di coinvolgerti in questo labirinto da cui non so come uscirò per il semplice fatto che non so come e quando ci sono entrato. Non pensare più a me, non ne vale la pena..."
E poi, nel 1998, già in piena latitanza fu il turno di Maria Mesi, arrestata per favoreggiamento: è pedinando lei che si sfiorò la cattura - non riuscita - di Messina Denaro. E chissà quante altre. Nel silenzio generale.
Al centro dell'attenzione pubblica è infatti finita, nelle scorse ore, la tipologia di oggettistica rinvenuta nel "covo" del super latitante: vestiti e profumi di marca, decine di accessori costosi un frigorifero ben rifornito, diverse ricevute di ristoranti... ma ache viagra e preservativi.
A testimoniare che il boss mandante di terribili e sanguinosi stragi, nel lungo periodo in cui è sfuggito alla giustizia, non si è certo privato di ogni forma di agio e soddisfazione, anche sessuale.
La cattura
Matteo Messina Denaro, lo ricordiamo, è stato arrestato lunedì 16 gennaio 2023. Il boss era latitante da 30 anni e ricercato numero uno in Italia. L’uomo si trovava ricoverato in day hospital nella clinica privata "Maddalena" di Palermo. Nato a Castelvetrano (TP) il 26 aprile 1962, era capo del mandamento di Trapani e boss indiscusso della mafia nella provincia siciliana.
Condannato all'ergastolo per decine di omicidi, di lui non c'era traccia dall'estate 1993, da quando andò in vacanza a Forte dei Marmi insieme ai fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. Da quel momento si rese del tutto irreperibile. Da allora nei suoi confronti venne emesso un mandato di cattura per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e altri reati minori.
Tra gli omicidi commessi il più efferato che si ricordi fu quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito Santino, che aveva rilasciato dichiarazioni sulla strage di Capaci. Il bambino, dopo 779 giorni di prigionia, fu strangolato e sciolto nell'acido.
Messina Denaro fu accusato di avere un ruolo anche nelle stragi del '92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino e negli attentati del '93 a Milano, Firenze e Roma.