Matilde Lorenzi, al Consiglio superiore della magistratura chiedono di fare chiarezza sulle indagini per la sua morte
Il Csm, che può archiviare o andare avanti le indagini
Matilde Lorenzi, la giovane sciatrice azzurra rimasta vittima di un incidente a ottobre mentre si allenava sulla pista Grawand G1 del ghiacciaio della Val Senales in Trentino Alto Adige, sono state "sbrigative" e potrebbero essere stati tralasciati degli aspetti
Lo sostiene il consigliere del Csm, Ernesto Carbone, che ha depositato una richiesta formale per "fare chiarezza sulla correttezza e sulla completezza delle indagini svolte dalla Procura di Bolzano" e accertare "eventuali profili di responsabilità in capo ai magistrati titolari delle indagini".
“Va segnalato che tra le porte più esterne e il bordo pista la distanza era minima e che le condizioni di sicurezza erano del tutto inadeguate per l'allenamento degli atleti. Perché la Procura non ha condotto alcun accertamento in merito a responsabilità legate alla posizione e alle caratteristiche del tracciato sul quale gli atleti si stavano allenando? Inoltre, sul corpo della ragazza non è stata eseguita I'autopsia, per indagare su quali siano state le cause del decesso e non è stato accertato se Matilde sia morta a causa della caduta sulla pista, oppure per la caduta dopo il conseguente volo fuori pista”.
Il consigliere Ernesto Carbone ha chiuso parlando degli impianti:
“le porte degli impianti che stati chiusi con la pista sotto sequestro, al fine di espletare le indagini del caso e per la messa in sicurezza, ma è stata lasciata aperta e fruibile agli sciatori, col pericolo che potessero verificarsi altri incidenti”.
Palla al Comitato di presidenza del Csm, che può archiviare o andare avanti.
Ora la palla passa al Comitato di presidenza del Csm, che può archiviare o andare avanti con le indagini sulla morte della giovane Matilde.