Processo al via

Mascherine e presìdi irregolari: frodate Asl To3 e Regione Piemonte

I legali rappresentanti della ditta "Brekka" di Milano dovranno rispondere in Tribunale, ma il materiale non era pericoloso né difettoso.

Mascherine e presìdi irregolari: frodate Asl To3 e Regione Piemonte
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Mascherine irregolari alla Regione Piemonte e alla Asl To3, si configura il reato di frode in pubbliche forniture. Un'accusa pesante di cui dovranno rispondere i legali rappresentanti della ditta "Brekka" di Milano per aver venduto mascherine e presìdi anti-Covid nella prima agitatissima fase dell'emergenza pandemica.

La prima frenetica fase

Erano i tempi delle bare sui camion dell'esercito, dei 300 morti al giorno e del lockdown duro stile coprifuoco: c'era poco da stare allegri e temporeggiare sembrava il peccato più imperdonabile. Comprensibile quindi una certa "fretta" nel tentare di accaparrarsi le forniture più rapidamente possibile, fossero poi certificate col timbro in ceralacca sembrava essere un problema secondario. E proprio per questo tipo di mancanza alcune aziende avevano tentato di forzare i lacciuoli della burocrazia proponendo quintali di mascherine senza magari le documentazioni precise. Si tratta di un illecito, sia ben chiaro e va detto subito, che poi nella fattispecie processuale può essere declinato come frode. Ma va anche precisato che le mascherine (o altri presìdi come guanti in lattice e le visiere in plexiglas) non erano difettose.

Semplicemente non erano state vidimate con i marchi previsti (Ita o Eu piuttosto che Ce seguiti da codici ecc.). Per questo le forniture sono state considerate irregolari e quindi è partita un'inchiesta della Procura della Repubblica di Torino. Le quantità, effettivamente, non sono trascurabili e gli importi di conseguenza rappresentano un bel gruzzolo: circa 30 milioni di euro.

Ha indagato la Finanza

L'indagine è in capo alla Guardia di Finanza che ha raccolto prove abbastanza consistenti in merito alle eventuali responsabilità. Gli enti istituzionali piemontesi che si erano accaparrati il materiale, ovvero Regione Piemonte e Asl To3, si sono costituiti parte civile nel procedimento. La gara d'appalto era stata indetta in procedura d'urgenza (appunto perché si viveva un periodo di allarmante pericolo) a marzo 2020 dalla Scr (Società di Committenza Regionale). Sarà il caso di ripetere, a tutela anche degli imputati, che la sicurezza dei prodotti non è stata messa in discussione. Secondo la tesi della Procura, però, potrebbero essere stati corredati da dichiarazioni di conformità da parte organismi non riconosciuti o ufficiali. L'azienda "Brekka" nasce a Milano negli Anni 80: si occupa di abbigliamento sportivo e accessori soprattutto invernali.

Resterà da vedere quindi se i giudici riterranno colpevoli i legali rappresentanti dell'azienda per le mascherine considerate "irregolari" fornite alla Regione Piemonte e alla Asl To3.

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