Non sono finite le tensioni al carcere delle Vallette di Torino. Il sindacato Osapp ha raccontato che ieri, 17 luglio 2024, al padiglione C circa 270 detenuti su 430 presenti, non sono voluti rientrati nelle rispettive sezioni detentive dai cortili passeggi permanendovi fino alle 18.
Cosa chiedono i detenuti
Detenuti di altre sezioni detentive hanno partecipato alla protesta, a loro dire pacifica, ma resa necessaria a causa delle condizioni di degrado della struttura e lentezza burocratica delle Procure e della Magistratura di Sorveglianza. Aggiungendo la richiesta di parlare con il garante Nazionale dei detenuti, il Tribunale di sorveglianza e i rappresentanti del governo.
Il sindacato Osapp
“Da immemore tempo segnaliamo le gravissime criticità del carcere di Torino e delle restanti carceri italiane tanto che giorno dopo giorno la situazione sta divenendo sempre più grave e pericolosa con rischio per l’incolumità fisica di tutti – spiega il segretario generale Osapp, Leo Beneduci -. Ancora una volta sollecitiamo il ministro Nordio ad assumere urgenti e concreti interventi”
La rivolta del 13 luglio
La protesta di ieri segue la rivolta del 13 luglio, in quell’occasione la dodicesima sezione del padiglione C del carcere di Torino aveva incendiato la biancheria e spaccato i sanitari. Il tutto veniva ripreso con i cellulari con un chiaro intento esplicitato nella didascalia di uno dei video poi postati su TikTok:
“Così facendo le celle di pernottamento non saranno più agibili e quindi dovrà intervenire l’Asl per le condizioni in cui viviamo. Dobbiamo farci sentire” si legge nella didascalia di uno dei video pubblicati online.”