TORINO

Madonna di Campagna, fermate tre persone per furto aggravato nelle abitazioni

Uno degli arrestati ha opposto residenza.

Madonna di Campagna, fermate tre persone per furto aggravato nelle abitazioni
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Nella mattinata di mercoledì 19 ottobre 2022, il personale della Squadra Mobile, nell’ambito delle mirate iniziative di contrasto al fenomeno dei reati predatori in danno di persone anziane, attenzionava un’autovettura con a bordo tre individui, un uomo e due donne, che effettuavano movimenti sospetti per le vie del quartiere Madonna di Campagna, nei pressi di un mercato rionale, ove era nutrita la presenza di persone anziane impegnate ad effettuare la spesa.

Cosa facevano

Dopo un lungo girovagare, il veicolo si fermava in sosta ed a bordo rimaneva l’uomo, F.S. (classe 1994), mentre le due donne, S.G. (classe 1994) e R.S.S. (classe 1977), si incamminavano alla ricerca di potenziali vittime.

Le due donne avvicinavano in particolare un’anziana signora (classe 1949), colta nell’atto di rientrare nel proprio condominio; S.G. l’approcciava ed accedeva insieme a costei nello stabile, seguita a breve distanza di tempo da R.S.S., cui lasciava socchiuso il portone d’accesso al palazzo.

Le due donne permanevano all’interno dell’edificio per alcuni minuti. Successivamente ne uscivano frettolosamente e risalivano a bordo dell’autovettura condotta da F.S., nel frattempo rimasto ad attenderle in strada, in prossimità dello stabile.

Gli investigatori proseguivano il pedinamento del veicolo con a bordo i tre individui, senza perderlo mai di vista. Parallelamente alcuni di loro effettuavano rapidi ed accurati accertamenti presso il condominio ove erano state viste entrare le due donne, individuando l’anziana precedentemente avvicinata da S.G..

L'accesso nell'abitazione

Emergeva così che S.G. si era presentata all’anziana vittima come vicina di casa che voleva verificare se sul terrazzo della sua abitazione fosse presente il “succhietto” del figlio, asseritamente cadutole dal balcone. Grazie a tale espediente S.G. aveva distratto la parte lesa, che non si era accorta dell’accesso nella sua abitazione anche di R.S.S., cui la complice aveva evidentemente lasciato aperto l’uscio di casa.

Successivamente la vittima, dopo che la S.G. con il narrato espediente l’aveva intrattenuta per alcuni minuti sul terrazzo, per poi allontanarsi frettolosamente, si era avveduta che le stanze della sua abitazione erano state rovistate ed aveva constatato l’ammanco di alcuni monili e di una banconota da 50 euro, precedentemente custoditi in un mobile dell’ingresso; a quel punto aveva compreso che nell’abitazione doveva aver avuto accesso una seconda persona, che l’aveva derubata.

Attesa la conclamata dinamica degli eventi, gli investigatori procedevano al controllo dell’autovettura con a bordo i tre individui; al momento del fermo F.S., alla guida del mezzo, intraprendeva una manovra elusiva nel vano tentativo di eludere il controllo di Polizia, provocando una leggera collisione con uno dei veicoli di servizio.

Le perquisizioni

Gli investigatori, posti in sicurezza i tre fermati, effettuavano le perquisizioni personali e del veicolo, rinvenendo la refurtiva sottratta alla parte lesa, immediatamente restituita in sede di denuncia, nonché alcuni altri monili, in ordine ai quali sono in corso gli accertamenti finalizzati a verificarne la provenienza.

I tre fermati, appartenenti a famiglie sinti di origini siciliane (cosiddetti “camminanti”), venivano tratti in arresto in quanto gravemente indiziati, in concorso tra loro, del reato di furto aggravato in abitazione, e F.S. veniva altresì deferito per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il procedimento penale, nell’ambito del quale è maturata la convalida degli arresti, versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

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