Chiede giustizia

Lucia, la moglie del sindacalista investito e ucciso: "L'ho saputo dai social"

La donna si trovava in Marocco con i figli: tutti insieme aspettavano il ritorno dell'uomo.

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Parla Lucia Marzocca, la moglie di Adil Belakhdim, il sindacalista investito e ucciso nel Novarese durante una manifestazione.

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Le parole della moglie di Abil

"Quel camionista dovrà pagare per quello che ha fatto". Si sfoga così Lucia Marzocca, la moglie di Adil Belakhdim, a pochi giorni dalla tragedia che ha coinvolto il marito.

Come racconta Prima Novara, lei era in Marocco con i figli di sei e quattro anni e tutti insieme stavano aspettando il ritorno in patria dell'uomo, 37 anni, residente a Vizzolo Predabissi.

"I bimbi stavano aspettando il loro papà. Non lo abbracciavano da gennaio. Invece gli ho dovuto raccontare che è andato in cielo. Io ho scoperto della sua morte dai social. Volevamo costruire qui in Marocco il nostro futuro insieme e invece ora aspetterò il suo corpo ad El Jadida solo per dirgli addio".

Il razzismo

Marzocca racconta che il marito era stato spesso vittima di episodi di razzismo e anche per questo si batteva senza mai piegare la testa:

"Mi raccontava che molti capi lo trattavano male perché era nato in Marocco. Diceva che erano razzisti e che i lavoratori stranieri erano sempre quelli trattati peggio. E lui si batteva anche per questo, per chiedere che i lavoratori fossero trattati tutti allo stesso modo".

Il camionista accusato di omicidio stradale

Sarà interrogato oggi, lunedì 21 giugno 2021, Alessio Spaziano, il camionista che ha investito e ucciso Adil venerdì 18 giugno. Spaziano, 25 anni, è residente in provincia di Caserta e anche lui ha due figlie piccole.

Secondo quanto ricostruito da carabinieri e polizia, il ragazzo, spazientito dall'attesa causata dalla manifestazione in corso, si era improvvisamente immesso con il suo tir contromano nella corsia di entrata nonostante i manifestanti fossero davanti al veicolo gridando e battendo con le mani sulla motrice, urlando al conducente di fermarsi.

Nemmeno l'intervento di un agente della Digos in borghese ha fatto arrestare la manovra di Spaziani che poi si è dato alla fuga, venendo rintracciato diversi chilometri più avanti.

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