20 unità cinofile in esercitazione

Lo studio: cosa incide sulle performance dei cani da ricerca che spesso ci salvano la vita in situazioni estreme?

Il progetto ha visto la realizzazione di 12 sessioni di studio in neve con l’intento di indagare le dinamiche comportamentali ed ambientali che incidono sul rendimento dei cani.

Lo studio: cosa incide sulle performance dei cani da ricerca che spesso ci salvano la vita in situazioni estreme?
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La Guardia di Finanza ha concluso da pochi giorni a Caselette, comune del Torinese, un’esercitazione delle proprie unità cinofile da ricerca del Servizio di Soccorso Alpino.

20 unità cinofile coinvolte

Oltre 20 le unità cinofile da ricerca provenienti da gran parte delle 28 Stazioni del soccorso della Guardia di Finanza: 8 Unità dal Piemonte e Valle d’Aosta, 2 dal Veneto, 4 dal Trentino Alto Adige, 3 dall’Abruzzo, una dalla Calabria e due unità dalla Sicilia.

Sessioni in neve per capire eventuali limiti nelle performance

L’esercitazione è stata anche l’occasione per fare il punto su un progetto di ricerca, nato nel 2011 e che vede coinvolti la Scuola Alpina delle Fiamme Gialle di Predazzo, con il dipendente Corso di Addestramento Alpino di Passo Rolle, e l’Università di Perugia. Il progetto ha visto la realizzazione di 12 sessioni di studio in neve con l’intento di indagare le dinamiche comportamentali ed ambientali che incidono sul rendimento dei cani. L’indagine è stata orientata a identificare i limiti che determinano le performance del quadrupede ovvero ambiente, caos, disturbo, inquinamento e fatica: elementi che costituiscono generalmente un mix di fattori negativi e stressanti rilevabili e riconoscibili solo tramite la rilevazione fisiologica e l’osservazione comportamentale.

 

 

Sperimentazione in macerie

Sulla base dell’esperienza maturata, il progetto ha avuto un seguito, ovvero quello della sperimentazione in macerie tuttora in corso e che ha sempre come base di riferimento il Centro Addestramento Alpino della Guardia di Finanza di Passo Rolle. Un Reparto della Guardia di Finanza di eccellenza quest’ultimo, con il compito di formare la sessantina di unità cinofile che attualmente compongono questo comparto, oltre ad addestrare ed aggiornare tutti i Finanzieri che compongono le stazioni del Soccorso Alpino del Corpo su tutto il territorio nazionale.

L'equipe che ha condotto il progetto

Il progetto è stato condotto dalla Prof.ssa Silvana Diverio del Dipartimento di Scienze Biopatologiche e Igiene delle produzioni Animali e Alimentari dell’Università degli Studi di Perugia che si è avvalsa della collaborazione delle dr.sse Martina Iaboni, Noemi Nisini e Anna Sansone.

Gli obiettivi di ricerca

Tra gli obiettivi dello studio vi è quello di osservare anche la resilienza dei cani ripetutamente sottoposti alle ricerche. Le razze impiegate sono il pastore tedesco grigio allevato al Centro della Guardia di Finanza di Castiglione del Lago (PG), il pastore Belga Malinois ed il Border Collie. I cani vengono selezionati e prescelti secondo uno standard caratteriale e morfologico che garantiscano ottime prestazioni di lavoro, di docilità e di socialità. Sono scelti a circa tre mesi dalla nascita e avviati successivamente ad un periodo di affezionamento con il conduttore, successivamente ad un periodo propedeutico al primo corso di specializzazione. Nell’età giovanile vengono anche testati per le capacità cognitive e le abilità fisico atletiche necessarie alla movimentazione e alla ricerca su terreni sconnessi e franosi.

Grande eccellenza del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza

Le unità cinofile costituiscono un’eccellenza del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, nato nel 1965 alla Scuola Alpina di Predazzo (TN), Istituto che quest’anno compie 100 anni dalla fondazione. Le Unità vengono addestrate a Passo Rolle e nel primo anno conseguono la specializzazione che comporta la ricerca delle persone disperse in neve ed in superficie. Successivamente proseguono con la formazione per la ricerca di persone disperse tra le macerie.

 

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