Responsabile 118 Piemonte nella bufera per quell’intervista in spiaggia a Loano
Un'invasione di campo che ha profondamente urtato il sindacato che ha sottolineato come infermieri e professionisti della sanità stiano lavorando senza sosta e senza ferie dall'inizio della pandemia.
Il Nursing Up prende una posizione netta contro la direttiva sulle ferie pasquali del DIRMEI.
La richiesta del DIRMEI
Il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive ha diffuso, in data 31 marzo, una direttiva con la quale, anche se in modo velato, chiede ai direttori delle ASR del Piemonte la soppressione delle vacanze pasquali per il personale infermieristico e per i professionisti sanitari. Un provvedimento che ha urtato profondamente il sindacato Infermieri Italiani che ha trovato la direttiva "offensiva" nei confronti di "uomini e donne, ormai stanchi e stremati, che in questi mesi hanno dato amplissima dimostrazione di che cosa sia il coraggio e la responsabilità nella lotta al Covid".
Trattati come scolaretti indisciplinati
Il sindacato fa notare che se da un lato il DIRMEI pensa di trattare dei professionisti come “scolaretti indisciplinati” ai quali “proibire le vacanze” dall’altro il capo della maxi emergenza del 118 piemontese, e futuro manager dell’Azienda Zero, dott. Mario Raviolo, viene intervistato dalla Rai al mare, asciugamano sulle spalle, pur con un’emergenza in atto e tutte le limitazioni che ben conosciamo in questi giorni.
A questo proposito il Nursing Up dichiara:
Davvero siamo noi quelli che vanno richiamati e ai quali vanno imposti turni durante le vacanze pasquali? Non è il caso che chi di dovere, a partire dal DIRMEI, si faccia un bell’esame di coscienza smettendola subito con le offensive invasioni di campo, iniziando invece loro per primi a prendere seriamente l’incarico che ricoprono anteponendo la professionalità e la soluzione di problemi cruciali a queste assurde disposizioni?
Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri
Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri aggiunge
Sono amareggiato e infuriato per questa irragionevole direttiva del DIRMEI, che tra l’altro non ha alcun titolo per occuparsi di questioni legate alle nostre ferie, quasi che gli infermieri e i professionisti della sanità non avessero dato sufficiente prova di spirito di servizio e sacrificio in questi difficilissimi mesi.
Noi dall’inizio pandemia lavoriamo senza sabati e domeniche, senza ferie, estati o festività, sacrificando anche il tempo per le nostre famiglie in turni massacranti che durano giornate e notti intere, mettendo a rischio la nostra salute e quella dei nostri cari che così sovente abbiamo avuto paura di contagiare. Noi vediamo la sofferenza e la morte delle persone tutti i giorni e sovente siamo l’ultima mano tesa a chi sa di non potercela fare a differenza altri. Infatti, la differenza è tutta qui: c’è chi rischia la vita e chi invece pensa ad altro.Questa direttiva del DIRMEI è una vergogna che non solo rispediamo al mittente, ma incrina in modo difficilmente rimarginabile il rapporto di reciproca fiducia tra chi dovrebbe prendere certe decisioni e la nostra realtà. Siamo stanchi e stufi di essere trattati a questo modo. Pretendiamo che la direttiva venga ritirata. E al DIRMEI chiediamo che chi siede dietro a una scrivania inizi a dare un senso al ruolo a cui è stato chiamato provando a risolvere i problemi veri di questa pandemia, anziché pensare alle ferie di chi, come noi, da mesi, è impegnato a confrontarsi con la dura realtà del provare giorno e notte a salvare il maggior numero di vite possibili.