Lancio della bici ai Murazzi, la Cassazione conferma le condanne ai minorenni
Confermata la sentenza di primo grado, in abbreviato, con pene a 9 anni e 9 mesi, 9 anni e 4 mesi, 6 anni e 8 mesi
Confermate le condanne ai minorenni che nella notte tra il 20 e 21 gennaio 2023 avevano lanciato una bici elettrica dalla balaustra dei Murazzi, ferendo gravemente Mauro Glorioso, rimasto tetraplegico.
Ieri mattina, 21 novembre 2024, la procura generale della Cassazione aveva chiesto la conferma delle condanne per i tre imputati.
I fatti
Ripercorriamo i fatti di quella tragica notte del 21 gennaio 2023. La noia, il branco, l'incoscienza, il menefreghismo e l'alcool: sono questi gli ingredienti del cocktail che spingono tre ragazzini a buttare la bici dalla balconata di Lungo Po Cadorna sul tendone del The Beach nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023 colpendo lo studente di medicina Mauro.
Prima gli sputi, poi quella bici lanciata sul tendone messo a protezione della fila di ragazzini in attesa di entrare in discoteca. Infine, la fuga tra risate e baci come testimonia la videosorveglianza.
Nel frattempo Mauro è per terra: un crudele destino scelto per lui da altri. Giovani come lui, anzi ancora più giovani. Dopo le indagini dei carabinieri e dopo aver visionato le telecamere di video sorveglianza, il gruppo dietro la balaustra viene finalmente scoperto. Uno a uno vengono fuori nomi ed età. Si scava nelle psicologie di questi giovanissimi alla ricerca di spiegazioni e poi di un pentimento che non arriverà mai.
Ha 16 anni Denise e non è neanche la più giovane del gruppo, il più giovane si chiama Francesco ed ha appena 15 anni. 17 ne ha Marcelo e sono invece maggiorenni Victor Ulinici e Sara Cherici.
La decisione della Corte di Cassazione
In appello, nel marzo scorso, per i tre minorenni, tutti detenuti, è stata confermata la sentenza di primo grado, in abbreviato, con pene a 9 anni e 9 mesi, 9 anni e 4 mesi, 6 anni e 8 mesi.
A proporre ricorso in Cassazione sono state le difese degli imputati che contestano, a seconda delle posizioni, la valutazione sulla rappresentazione del dolo, il concorso morale, l'imputabilità, la mancata concessione delle attenuanti, il trattamento sanzionatorio, il mancato accesso alla giustizia riparativa. Ricorsi che per la procura generale devono essere rigettati.
Il sostituto procuratore Marco Dall'Olio nella sua requisitoria davanti ai supremi giudici della prima sezione penale ha sottolineato:
Le due pronunce si saldano, sono una perfetta doppia conforme. Parliamo di un fatto di assoluta gravità direttamente proporzionale alla insensatezza assoluta della condotta. Senza preoccupazione gli imputati scelgono una bici pesante, di circa 23 kg, lanciandola da oltre 10 metri su una folla di persone, con una consapevolezza del loro gesto. Una condotta univoca. Solo un miracolo ha evitato che il danno rilevantissimo fosse ancora peggiore con un esito mortale. Parliamo di giovani che scappano dopo i fatti, dalle chat tra gli imputati nei giorni successivi agli eventi non emergono manifestazioni di rammarico. Le sentenze in oggetto non presentano vizi.
Per gli stessi fatti è stato condannato in abbreviato a 10 anni e 8 mesi per tentato omicidio Victor Ulinici, già maggiorenne. Per lui, dopo il ricorso della procura generale per via delle attenuanti generiche concesse con la sentenza, la Cassazione nelle scorse settimane ha disposto un nuovo giudizio. Mentre Sara Cherici ha scelto il rito ordinario e il suo processo è in corso.