La sindaca Appendino porta la famiglia a mangiare nella pizzeria oggetto di attacchi omofobi
"Loro hanno reagito con un sorriso ma quello che hanno denunciato resta un fatto deplorevole che in una città aperta e accogliente come la nostra non dovrebbe mai accadere".
Un gesto di solidarietà dalla prima cittadina di Torino che dopo aver appreso che due gestori di una pizzeria della città sono stati oggetto di un pesantissimo attacco omofobo si è presentata nel locale con la famiglia.
La sindaca Appendino alla pizzeria 150
Questa sera sono andata con la mia famiglia a mangiare la pizza da Stefano e Gaetano della Pizzeria 150 per esprimergli solidarietà per la brutta lettera anonima ricevuta oggi. Loro hanno reagito con un sorriso ma quello che hanno denunciato resta un fatto deplorevole che in una città aperta e accogliente come la nostra non dovrebbe mai accadere. Avanti ragazzi, a testa alta!
"Avete il male in corpo (Aids)"
Una lettera anonima, battuta a macchina, imbustata e spedita all’indirizzo dei proprietari della pizzeria in cui il mittente manifesta, con parole offensive, il proprio disappunto contro i due gestori che accusa (come se fosse un’onta) di essere omosessuali – con un vocabolario meno elegante – e addirittura, in quanto tali, malati di Aids. I due imprenditori non si sono persi d’animo e hanno resto pubblica la missiva aberrante, rispondendo per le rime.
Denuncia sui social
I due non si sono lasciati scoraggiare e hanno denunciato il fatto sui social, rispondendo per le rime:
"In genere, abituati da sempre a vivere la nostra vita liberi e felici caro il nostro frustrato e probabilmente anche insignificante nella vita, abbiamo serie difficoltà a considerare le tue parole offensive, non ci hai messo neanche la faccia!!!! Ti nascondi dietro una letterina ina ina , perché mancando di palle, non sei in grado di sostenere ciò che pensi, già questo ci dice abbastanza di te, tra l’altro, mentre noi si vive felici e contenti, tu spendi tempo per metterti li a scrivere a macchina, imbustare, uscire di casa fino alla posta, spendere dei soldi per un francobollo, per cosa poi? Davvero hai una vita così vuota tanto da utilizzare tempo prezioso dietro a “due cul….i” come hai precisato nella letterina ina ina, questo forse non denota un po’ il famoso “vorrei ma non posso?”.
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