La scritta "Tav = mafie" ricompare sul Musinè, gli attivisti: "Accoglie chi entra ed esce dalla valle"
Il movimento No Tav riporta alla luce il messaggio simbolico che era stato rimosso a fine dicembre
Torna in bella vista la scritta "Tav = mafie" sul fianco del Musiné, la montagna all'imbocco della Valle di Susa: "Un simbolo che accoglie chi entra e esce dalla valle"
Torna la scritta "Tav = mafie"
Sul fianco del Musinè, la montagna all'imbocco della Valle di Susa è tornata la scritta "Tav = mafie". Il messaggio, realizzato con grandi teli bianchi, che aveva suscitato diverse reazioni in passato, è riapparso sul fianco della montagna, ben visibile anche a distanza. Una scritta carica di polemiche, che solleva interrogativi sul futuro del progetto Tav in Valsusa.
Rimossa a inizio anno
A fine anno 2023, la scritta era stata rimossa da sconosciuti, ma nelle ultime ore è tornata a farsi vedere. Come dichiarato dal movimento No Tav, "un gruppo di attivisti di tutte le età si è recato sulle pendici del Musinè per rifare la storica scritta TAV = MAFIE che qualcuno si era preso la briga di togliere a fine dicembre". La scelta di riportarla, secondo il movimento, è un atto di resistenza simbolica che riafferma l’opposizione alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità.
"Storica" rivendicazione
In una nota diffusa dal movimento, si sottolinea che la scritta che ora riappare sul Musiné rappresenta una "storica" rivendicazione dei No Tav. Il movimento afferma che questo simbolo accoglie chi entra ed esce dalla valle, ricordando le tensioni e le lotte legate al progetto della nuova linea ferroviaria. Una scritta che, per alcuni, incarna un messaggio di denuncia contro ciò che vedono come legami tra la costruzione dell'alta velocità e interessi illeciti, mentre per altri è solo una provocazione priva di fondamento.
Un lungo conflitto
Il ritorno della scritta sul Musiné non è solo un atto simbolico, ma un nuovo capitolo di un lungo conflitto che divide la Valle di Susa. Da un lato, i sostenitori del Tav spingono per l’avanzamento del progetto, convinti dei benefici in termini di sviluppo e connettività; dall’altro, i No Tav continuano a sollevare dubbi sui reali benefici del progetto, concludendo che dietro di esso ci sarebbero interessi oscuri e dannosi per la comunità. La scritta riapparsa sulla montagna è solo l'ultimo segno di una lotta che, più di vent’anni dopo, non sembra ancora trovare soluzioni definitive.