La Regione ha deciso di sostenere gli affitti e i mutui per i genitori separati o divorziati
Le risorse regionali disponibili saranno ripartite tra i Comuni interessati prevedendo l’accesso dei beneficiari attraverso domande a sportello da presentare al Comune di riferimento
La Regione Piemonte guidata dal forzista Alberto Cirio, ha deciso di sostenere gli affitti e i mutui per i genitori separati o divorziati in situazione di grave difficoltà.
La decisione
La decisione è stata confermata dalla giunta regionale che, su proposta dell’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino, ha deciso di assegnare ai Comuni interessati le risorse regionali pari a 2.590.000 euro complessivi per il 2023 e di confermare il sostegno per i mutuatari, in linea con le «Disposizioni in materia di sostegno ai mutui destinati alla prima casa», che prevede che i contributi stanziati dalla Regione per la misura «Agenzie Sociali per la Locazione» siano anche destinati a contenere il disagio sociale connesso ai problemi abitativi e di concorrere a mantenere la proprietà della prima casa di abitazione, mediante la concessione di contributi a favore dei mutuatari in difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo per sopravvenute e temporanee situazioni che incidono negativamente sulla situazione economica del nucleo familiare.
Agenzie Sociali per la Locazione
Le risorse regionali
«Si tratta di un contributo molto importante - spiegano il Presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino - in quanto un genitore separato o divorziato, a meno che non disponga di entrate cospicue o di importanti risorse proprie, è da considerarsi a tutti gli effetti un soggetto fragile in quanto deve far fronte, praticamente, a un incremento spesso non sostenibile delle spese, in particolare per quanto riguarda quelle abitative. Con questa misura, che vede l’adesione di 51 Comuni, offriamo contributi importanti alle persone in difficoltà. Un sostegno fondamentale, che tutela i diritti delle persone e che, allo stesso tempo, evita o limita il formarsi di nuove drammatiche povertà».