Torino

La Mole si tinge di blu per celebrare la Giornata Nazionale contro il bullismo

Secondo i pediatri il 50% dei giovani tra gli 11 e 17 anni è stato vittima di bullismo.

La Mole si tinge di blu per celebrare la Giornata Nazionale contro il bullismo
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La Mole si tinge di blu per celebrare la Giornata Nazionale contro il bullismo: secondo i pediatri il 50% dei giovani tra gli 11 e 17 anni e stato vittima di una qualche forma di bullismo, un fenomeno che si è acuito con la diffusione degli smartphone e dei social media.

La Mole si tinge di blu per celebrare la Giornata Nazionale contro il bullismo

Una Mole Antonelliana speciale quella di questo weekend tinta di blu in occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e cyberbullismo.

Un modo per sensibilizzare i cittadini su un fenomeno che coinvolge sempre più ragazze e ragazzi. Un richiamo forte alla comprensione dei loro bisogni. Le luci hanno illuminato le notti torinesi di sabato 6 e domenica 7 febbraio, dalle 18 all’1 di notte.

La foto della Mole tinta di blu è stata postata dal Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio:

Ricordando, a noi adulti, che ogni nostro singolo gesto semina un insegnamento. E che tutti possiamo essere vittime, ma anche bulli.

Le iniziative in Piemonte

E proprio in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo la Regione Piemonte ha voluto ricordare le iniziative intraprese negli ultimi tempi per arginare questo increscioso fenomeno.

L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino ha voluto evidenziare che “quest’anno è stato emanato un bando che ha messo a disposizione 100.000 euro per gli istituti polo della formazione, ovvero le scuole che sono dei riferimenti istituzionali rispetto alla formazione dei docenti di tutte le autonomie scolastiche dei rispettivi territori: pertanto, le ricadute dei progetti formativi finanziati si estenderanno potenzialmente sull’intero Piemonte. Potranno partecipare ai corsi di formazione tutti i docenti delle scuole di ogni ordine e grado”. Sono 33 i progetti selezionati e ammessi al contributo, presentati da 24 istituti di tutti gli ambiti territoriali (15 da scuole dell’area metropolitana di Torino, 5 dall’Alessandrino, 2 dall’Astigiano, 2 dal Biellese, 5 dal Cuneese, 2 dal Novarese, 1 dal Vercellese, 1 dal Verbano). Il bando finanzia progetti di formazione per docenti sulle tematiche della prevenzione e del contrasto del bullismo e del cyberbullismo, per diffondere la cultura della legalità, il rispetto della dignità della persona, la valorizzazione delle diversità, il contrasto di ogni forma di discriminazione, la promozione dell'educazione civica digitale, la tutela dell'integrità psicofisica dei minori e l'utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete Internet. I progetti ammessi al contributo mirano a valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, tutelando i più fragili e supportando i soggetti che, a vario titolo, ricoprono ruoli educativi.

La Regione ha concluso anche un altro bando per progetti di formazione dei docenti in aree tematiche di particolare sensibilità e rilevanza nell’attuale emergenza dovuta alla pandemia Covid: la didattica digitale integrata e l’educazione civica (Costituzione, diritto, legalità e solidarietà, sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, educazione alla salute, cittadinanza). Le scuole partecipanti sono state 23, i progetti ammessi al contributo 110.

“Bullismo e cyberbullismo sono diventati una vera e propria emergenza educativa - sostiene Chiorino - Bisogna avere la consapevolezza che questi problemi si possono risolvere, o almeno arginare, soltanto con una capillare azione di sensibilizzazione e di prevenzione. È importante che i docenti, non soltanto le famiglie, conoscano tutti i pericoli che si nascondono nel web: di fronte alla crescita inarrestabile della tecnologia diventa necessario fornire alle figure predisposte all’educazione, tutti gli strumenti che possano aumentare una forma sana di relazionalità negli allievi, un'azione preventiva che mai come in questo momento storico per il mondo della scuola risulta essere tanto urgente quanto non rinviabile”.

L’assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia, Chiara Caucino, anticipa dal canto suo la prossima emanazione di un bando da 500.000 euro per la sensibilizzazione e l’educazione delle famiglie:

“Si tratterà di una misura che coinvolgerà i genitori per renderli consapevoli su questi temi e che rientra in tutto il lavoro che sto portando avanti nel sostegno alla genitorialità, perché contro fenomeni di questo genere la ‘cura’ risiede proprio nell’educazione e parte sempre e comunque dalle famiglie. L’intenzione è quella di creare un percorso formativo dedicato ai genitori, sia in coppia che singoli, per sostenere l'esercizio ed il rafforzamento delle capacità genitoriali e di accompagnamento nel loro ruolo educativo nel gestire i figli seguendo tutte le tappe educative della crescita dei figli. Saranno coinvolti anche gli operatori dei centri per le famiglie”.

Secondo Caucino “bisogna, allo stesso tempo, sensibilizzare i genitori che non devono lasciare smarphone e tablet ai loro figli senza un adeguato controllo. La presenza di un adulto nella fruizione dei contenuti può favorire il processo di regolazione delle emozioni, contribuendo a prevenire casi di bullismo precoce. La scuola deve fare certamente la sua parte, ma è la famiglia il nucleo da cui deve partire la consapevolezza di non dover nuocere all’altro. Occorre educare i propri figli all’empatia nei confronti del prossimo". L’assessore mette anche in guardia "sui campanelli d’allarme a cui le famiglie devono prestare attenzione, in particolare le alterazioni dell’umore, che possono sfociare in aggressività, nervosismo o, al contrario, depressione e auto isolamento, l’uso smodato di tablet e smarphone e i sintomi fisici, come cali o aumenti di peso, cefalea, sonno disturbato o difficoltà a concentrarsi”.

I dati

Secondo i pediatri il 50% dei giovani tra gli 11 e 17 anni è stato vittima di bullismo e il fenomeno si è acuito da quando gli smartphone e i social media - in particolare quelli dedicati ai più giovani - si sono diffusi capillarmente: quasi l’86 per cento dei ragazzi utilizzano quotidianamente apparecchi di ultima generazione e, di questi, il 22,2% ha riferito di essere stato vittima di cyberbullismo. La Società italiana di Pediatria rileva che le denunce alla Polizia postale per reati connessi al cyberbullismo a danno di minori sono cresciute del 65%.

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