si torna a parlare di virus

La febbre del Nilo è arrivata a Torino

L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica, a rischio solo i soggetti più vulnerabili.

La febbre del Nilo è arrivata a Torino
Pubblicato:
Aggiornato:

In questi giorni si è tornato a parlare di virus, in particolare della febbre del Nilo.

La situazione 2 anni fa e oggi

Nell’estate del 2018, l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, aveva appurato la circolazione della patologia in quasi tutte le province delle regioni di competenza. L’ultimo episodio di questa estate risale invece a pochi giorni fa e riguarda un volatile di Poirino.

Cosa succede nel caso di infezione

Il virus del Nilo Occidentale (conosciuto con la denominazione inglese di West Nile Virus) è un virus che viene diffuso da zanzare e volatili e solo accidentalmente può infettare l’uomo. L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante 20% dei casi i sintomi sono febbrili o neurologici, con conseguenze gravi e potenzialmente letali nei soggetti più vulnerabili. Le evidenze scientifiche nazionali ed internazionali hanno recentemente dimostrato l’efficacia dei piani di sorveglianza sistematica delle catture di zanzare vettrici e di sorveglianza attiva degli uccelli selvatici nel fornire informazioni precoci sulla circolazione del West Nile Virus.

Come tutelarsi

Per tutta la stagione estivo-autunnale 2020 il Centro Nazionale Sangue provvederà ad emanare, attraverso specifiche circolari, le disposizioni inerenti le misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale del WNV.  Verrà inoltre effettuato il monitoraggio settimanale della situazione epidemiologica internazionale attraverso la consultazione del sito dell’European Centre for Disease and Control (ECDC).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Seguici sui nostri canali