La buona azione: abiti contraffatti regalati ai missionari
Trecento paia di scarpe e decine di giubbotti donati al "Sermig" per farli distribuire alle missioni o ai poveri
Regalati ai missionari gli abiti contraffatti sequestrati dalla Polizia. Decine di giubbotti, 300 paia di scarpe e altri indumenti vari sono stati donati al "Sermig" di Torino per farli recapitare a missioni o famiglie bisognose.
Il magazzino illegale
Nei mesi scorsi, personale del Commissariato Dora Vanchiglia, nell’àmbito di un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato unitamente a pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine, ha proceduto alla perquisizione di un garage / magazzino in corso Regina Margherita. Dentro, gli agenti hanno trovato un vero e proprio grisbì di abbigliamento contraffatto o con maschi falsificati. Affittuario e "gestore" del traffico illecito era un marocchino di 39 anni, nei confronti del quale pendevano forti sospetti in merito allo smercio di merce contraffatta ed al rifornimento di connazionali dediti a commercio illegale. All’atto della perquisizione, gli agenti si sono ritrovati di fronte a un ricchissimo deposito di materiale contraffatto, comprendente giubbotti, tute, scarpe di vari marchi alla moda.
Prada, Moncler, Armani Exchange, Nike, Adidas, Gucci e molte altre griffe che vanno per la maggiore nell'abbigliamento di classe. I modelli originali, però, costano un occhio... e dunque ecco fiorire lo smercio illecito, senza pagare tasse, sui mercatini dei capi contraffatti.
Falsi ma quasi identici
Falsi, ma quasi perfettamente identici a quelli veri. Inoltre, nei locali erano presenti tre macchine per cucire, con relative bobine di filo in cotone di vari colori, seguendo meticolosamente i modelli autentici in possesso. Complessivamente, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato 54 giubbotti, 297 paia di scarpe, 39 cinture, 34 maglie, 9 camicie, 7 pochette, più alcuni pantaloni e accessori alla moda. I capi finti avevano persino i certificati di garanzia, tarocchi anche quelli. Gli investigatori ritengono che il materiale rinvenuto fosse destinato al mercato di Piazza della Repubblica e ad altri mercati rionali. In merito, il marocchino è stato denunciato a piede libero per ricettazione e commercio di prodotti contraffatti. Poi il lieto fine per gli abiti contraffatti regalati: il materiale sequestrato e poi confiscato con l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria è stato consegnato, senza i marchi falsi, ai missionari del Sermig per la distribuzione a famiglie bisognose.
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