Io piazzo: la protesta degli ambulanti del settore extralimentare
Gli ambulanti hanno esposto la loro merce senza venderla, un atto simbolico per richiamare l'attenzione sulla loro categoria.

Questa mattina nei maggiori mercati di Torino: da Porta Palazzo a Corso Racconigi, da Santa Rita a Corso Cincinnati, gli ambulanti del settore extralimentare, bloccati dalla zona rossa, hanno montato i banchi per protesta.
Un atto simbolico
Gli ambulanti hanno esposto la loro merce senza venderla, un atto simbolico per richiamare l'attenzione sulla loro categoria. Quello che chiedono è di non essere dimenticati dal governo, di poter aprire o almeno di ricevere sostegni adeguati.
Tra le manifestazioni, quella organizzata a Santa Rita ha visto la partecipazione di numerosi negozianti, compresi quelli di attività aperte. Tra gli slogan ripetuti: "Siamo tutti necessari", "Vogliamo lavorare ", "Non possiamo più aspettare". I manifestanti hanno incontrato, sul posto, l'assessore comunale al Commercio, Alberto Sacco che ha espresso la sua solidarietà ai commercianti.




Corso Orbassano bloccato
La protesta ha parzialmente bloccato corso Orbassano ed è proseguita tutta la mattinata con un corteo nelle vie e piazze del quartiere. Molti i cartelli di solidarietà appesi sulle vetrine dei negozi con il permesso di tenere aperto. D'altra parte non è difficile immaginare che dietro a ogni serranda chiusa ci sia una famiglia che lotta per arrivare alla fine del mese.
Proteste in tutta Italia
Quella di oggi è stata una manifestazione diffusa che ha coinvolto le piazze d'Italia dal Nord al Sud con momenti di tensione a Montecitorio dove la situazione è degenerata in uno scontro con la polizia. Proprio qui sarebbero stati feriti due agenti e fermati sette manifestanti. Ben altro scenario quindi rispetto a Torino, ma proprio sulla deriva violenta della manifestazione a Roma si è soffermata Jessica Costanzo, deputata torinese del Gruppo Misto che ha dichiarato:
Mai giustificare le violenze, gli scontri e gli atti intimidatori. Ma io credo che i primi a prendere le distanze dai fatti di Piazza Montecitorio siano proprio il 99,9% degli ambulanti, dei commercianti e dei ristoratori.
Il loro grido di dolore, di disperazione, per troppo tempo inascoltato dai palazzi, non può essere relegato alla voce ‘tafferugli e violenze’ di qualche centinaio di facinorosi. Così forse qualcuno potrà lavarsi la coscienza, ma la realtà è ben diversa.
Il loro grido va ascoltato a prescindere dall’esito della manifestazione di oggi, perché è un grido di intere categorie, di migliaia di persone che hanno figli a carico e bollette da pagare. Intere categorie che non sanno più come andare avanti, che sono costrette a fermarsi quando magari lavorerebbero all’aperto, che dovrebbero sopravvivere con dei ristori che nella migliore delle ipotesi coprono il 5% delle perdite subite nell'ultimo anno e mezzo. La loro dignità non può più essere ignorata.