Inceneritore del Gerbido, verrà attivata la quarta linea. Ambientalisti sul piede di guerra
Contrari all'ampliamento le associazioni ambientaliste e il Comune di Beinasco

L'inceneritore del Gerbido di Torino, verrà ampliato e il suo potenziale di incenerimento passerà da circa 600mila tonnellate di rifiuti l’anno alle future 850mila. Il "sì" è arrivato dall'Autorità regionale rifiuti, dopo aver valutato le candidature di altre province, tra cui Asti.
Attiva dal 2031
La nuova linea, salvo ritardi, dovrebbe essere attiva nel 2031 e l'investimento di Iren (che gestisce l'impianto) è di trecento milioni di euro.
Contrarie le associazioni ambientaliste
Le associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente, sono contrarie all'ampliamento dell'impianto. Quest'ultimo, al momento della costruzione nel decennio passato, era stato già predisposto per la quarta linea che ora sta facendo non poco discutere la popolazione e la politica locale.
Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte e VDA a Prima Torino:
"Gli obiettivi annunciati nel Piano Rifiuti approvato nel 2023 da Regione Piemonte sono molto chiari: innanzitutto una produzione pro-capite che non potrà superare i 448 kg all'anno per una produzione generale ampliamente inferiore ai 2 milioni di tonnellate, dall'altra parte una raccolta differenziata all'82%. Questi numeri ci dicono che raggiunti gli obiettivi, l'inceneritore del Gerbido sarebbe ampliamente sufficiente a gestire tutti i rifiuti prodotti in Piemonte. Non solo.
Un nuovo impianto avrebbe degli impatti molto forti economico, ambientali e sociali. In primis l'emissione di 250 mila tonnellate di Co2 in atmosfera all'anno e in tempo di decarbonizzazione tutto ciò sembra una scelta controcorrente".
Il sindaco di Beinasco, Daniel Cannati:
"L’amministrazione comunale ha espresso contrarietà perché buona parte delle misure compensative previste al momento dell’insediamento dell’impianto sono state disattese e perché il nostro territorio ha già fatto la propria parte".
Contrario alla quarta linea anche il Movimento 5 Stelle che, più volte, si è detto favorevole allo sviluppo della raccolta differenziata e degli impianti ad essa collegati.