In Valle di Lanzo sono tornati gli avvoltoi (ed è merito dell'uomo)
Tutti i giorni vengono depositate carcasse di cinghiali di cui si nutrono carnivori alati di tutte le dimensioni e taglie.
Nei cieli della Val di Lanzo sono tornati gli avvoltoi, anche grazie alla presenza di volontari che si occupano di far trovare loro cibo in quantità.
Rischiavano l'estinzione
Nello specifico si tratta di cinghiali abbattuti dalle guardie del parco della Mandria e poi trasportati a monte di Monastero di Lanzo. Un'attività, quella dei volontari, che per molti anni è stata vietata per paura che i carnai favorissero l'epidemia di mucca pazza, molte specie ne hanno talmente sofferto da rischiare l'estinzione.
Un rischio che per fortuna non è passato inosservato e che è stato ovviato con nuove leggi che hanno permesso la ricostruzione dei carnai.
Vantaggi per tutti
A beneficiare dei carnai della Val di Lanzo sono carnivori alati di tutte le taglie: dalle cornacchie agli avvoltoi in un ordine e una gerarchia naturale ben precisa e che non ammette sprechi.
E se è vero che i rapaci in questo modo sembrano praticamente "imboccati" dall'uomo è anche vero che i vantaggi ci sono anche per noi: nutrendosi di animali abbattuti invendibili o invenduti i carnivori del cielo fanno risparmiare alla Regione i costi di smaltimento delle carcasse.