In macelleria 920 chili di carne in cattivo stato di conservazione: chiusa attività
Riscontrata anche sporcizia nei locali e nelle attrezzature oltre a rifiuti alimentari mal stoccati.
I Carabinieri del Nas di Torino chiudo una macelleria nel Torinese: al suo interno è stata riscontrata la presenza di una tonnellata di carne in cattivo stato di conservazione.
920 chili di carne in cattivo stato di conservazione:
I Carabinieri del N.A.S. di Torino hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria il titolare di una macelleria nella zona di Ivrea a seguito del rinvenimento di 920 kg di prodotti carnei in cattivo stato di conservazione.
La macelleria priva dei basilari requisiti igienico-sanitari previsti dalle norme è stata individuata grazie alla collaborazione tra i militari del NAS e i Carabinieri del Comando Stazione di Ivrea.
Nel corso dell’ispezione è stato riscontrato il perdurante e diffuso stato di sporcizia delle attrezzature e dei locali destinati allo stoccaggio e alla lavorazione delle preparazioni alimentari, trovati pieni di incrostazioni, unti e con residui alimentari ormai abbandonati.
Inoltre, è stata appurata la presenza di un’area dove i rifiuti alimentari venivano stoccati a temperatura ambiente senza alcuna precauzione, ma soprattutto sono stati rinvenuti 920 kg di carne sottoposti a congelazione in maniera arbitraria, sprovvisti di qualsivoglia etichettatura attestante la tipologia e la tracciabilità.
Attività chiusa
La gravità delle carenze igienico sanitarie e strutturali ha comportato l’immediata emissione del provvedimento di chiusura dell’attività di vendita, sezionamento, confezionamento e lavorazione degli alimenti da parte dell’Autorità Sanitaria Locale nei confronti della macelleria, fino al ripristino dei requisiti minimi igienico-sanitari.
Denuncia e multa per il titolare
Tutti gli alimenti sono stati sottoposti a sequestro probatorio, mentre a carico del titolare, oltre al deferimento in stato di libertà per il reato di detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, è stata contestata la sanzione amministrativa prevista per l’assenza dei requisiti generali e specifici in materia di igiene e per aver allestito un deposito alimenti abusivo.