In Città nascono quattro «zone rosse»
Il provvedimento del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, guidato dal Prefetto Donato Cafagna
A Torino arrivano le “Zone rosse”, come a Milano. La lotta allo spaccio e alla criminalità continua, soprattutto in quelle aree difficili della città che devono convivere con la delinquenza. E allora è necessario mettere più forze dell'ordine in campo, per affrontare un problema fuori controllo da tempo, soprattutto in periferia nord.
In Città nascono quattro «zone rosse»
Pochi giorni fa il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, guidato dal Prefetto Donato Cafagna, ha riunito autorità locali come il sindaco Stefano Lo Russo, il Questore Paolo Sirna, e i comandanti delle forze dell’ordine, per definire un piano d’azione mirato. In particolare sono stati individuati quattro punti critici della città (due in zona nord): Porta Nuova – San Salvario, compresa tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Marconi. Dora Vanchiglia, delimitata da Lungo Dora Agrigento e altre vie vicine. Barriera di Milano, tra Corso Giulio Cesare e altre strade limitrofe.
In vigore un'ordinanza speciale
Infine via Pescatore/Piazza Vittorio Veneto, inclusa l’area lungo il Po, area nota per il fenomeno della malamovida.
In queste zone, dal 27 gennaio al 30 aprile, sarà in vigore un’ordinanza speciale che prevede il divieto di stazionamento e l’allontanamento delle persone con precedenti per reati legati a stupefacenti, violenze o furti. Chi si comporta in modo aggressivo, minaccioso o molesto sarà segnalato e allontanato. Una particolare attenzione, inoltre, sarà posta sugli esercizi pubblici (inclusi negozi alimentari e distributori automatici) che potrebbero essere sanzionati per violazioni legate alla vendita di alcolici ai minori o al disturbo della quiete pubblica.
Il piano, in linea con una direttiva ministeriale di dicembre, integra le attività già operative, come operazioni straordinarie, pattugliamenti interforze e la presenza dei militari di "Strade Sicure". Si tratta di un approccio basato su analisi dettagliate delle aree a rischio, supportato da segnalazioni dei cittadini e dati raccolti tramite la “localizzazione” dei reati nei vari quartieri.
Il provvedimento offrirà strumenti aggiuntivi per affrontare le criticità
Il Prefetto Donato Cafagna ha sottolineato che il provvedimento offrirà strumenti aggiuntivi per affrontare le criticità nelle aree più problematiche della città: «Il provvedimento – ha dichiarato – si avvale di un approfondito lavoro di analisi condotto dal Tavolo tecnico delle Forze dell’Ordine con il concorso della Polizia locale sui fenomeni criminali nelle diverse aree cittadine. Si tratta di una misura che ha l’obiettivo di mettere a disposizione degli operatori di polizia uno strumento che si aggiungerà per tre mesi e in alcune aree ben delineate a quelli già impiegati, garantendo una ancor più efficace e stringente risposta a situazioni che presentano maggiori criticità per la sicurezza».
Anche Lo Russo ha ribadito l’importanza di un approccio coordinato tra Istituzioni per garantire la sicurezza dei cittadini. Ha inoltre ricordato il ruolo chiave della rigenerazione urbana e degli interventi di riqualificazione per affrontare le radici dell’illegalità: «Continueremo a fare la nostra parte, dando pieno supporto a chi ha il compito di garantire la sicurezza, anche attraverso il lavoro della nostra Polizia Municipale, e continuando a portare avanti gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, fondamentali per agire su quelle zone che sentono maggiormente il bisogno di attenzione», ha commentato Lo Russo, presentando il nuovo piano sicurezza. Poi ha aggiunto: «Torino è stata città laboratorio per molte cose e vuole esserlo anche per la gestione integrata della sicurezza unendo sicurezza sociale, rigenerazione urbana e contrasto all’illegalità. Il nostro obiettivo è guardare al bene della città, delle cittadine e dei cittadini».