TORINO E PROVINCIA

Imprenditore trovato morto nel bagagliaio: due persone nel registro degli indagati

Il suo corpo è stato ritrovato all'incrocio tra via Rovigo e strada del Fortino a Torino

Imprenditore trovato morto nel bagagliaio: due persone nel registro degli indagati
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Per la morte di Marco Conforti, l'imprenditore "re delle autoscuole" in diversi comuni della cintura torinese,  trovato morto nel bagagliaio del suo suv (una Range Rover) lo scorso 28 maggio, all'incrocio tra via Rovigo e strada del Fortino a Torino, sono state inserire nel registro degli indagati due persone.

L'auto era stata individuata grazie al Gps del telefonino trovato in auto insieme ad altri oggetti personali. Quell’auto che, parcheggiata malamente con il muso verso il parcheggio, non era passata inosservata tra i residenti della zona. Ferma nello stesso punto per più giorni e da cui proveniva un forte odore. 

L'accusa

Come riporta Prima Settimo, le due persone indagate sono accusate di occultamento di cadavere e morte come causa di altro reato, legato agli stupefacenti consumati nelle ultime ore di vita da Conforti.

Gli investigatori hanno sempre sostenuto che Conforti fosse entrato volontariamente nel vano dell’auto per consumare cocaina. L’assunzione di dosi elevate di droga erano emerse dall'autopsia rendendo probabile che quella poteva essere la causa dell’arresto cardiaco che gli ha causato la morte.

Gli investigatori hanno ricostruito le ultime ore di vita di Conforti che aveva trascorso la serata in un locale con alcuni amici, poi si era spostato in un night e si era allontanato forse da solo. Sotto la lente sono finiti anche alcuni pagamenti che l’uomo aveva fatto la sera della sua scomparsa sul conto di una donna e poi le indagini sono proseguite nella direzione del consumo di stupefacente.

L'autopsia

L'autopsia, eseguita dal medico legale Roberto Testi aveva rivelato che la causa del decesso di Conforti è da attribuire ad un arresto cardiocircolatorio.

Le indagini sono condotte dalla squadra mobile della polizia con il coordinamento del pm Antonella Barbera della Procura di Torino.

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