Il video del furto allo Spazio 211: ritrovata parte della refurtiva
Identificati anche due dei quattro autori materiali del furto: sono nordafricani già conosciuti dalle Forze dell'Ordine.
Ritrovata parte della refurtiva del centro sociale e ricreativo "Spazio 211". I ladri avevano nascosto il bottino a pochi metri di distanza, in un capannone abbandonato. Identificati anche due dei quattro delinquenti: si tratta di due nordafricani già noti alle Forze dell'Ordine per reati consimili. Ecco il video, diffuso dalla Polizia (Commissariato Barriera Milano) registrato dalle videocamere di sorveglianza.
Il "colpo" a fine dicembre
Avevano lavorato sodo i quattro balordi: nel corso di due raid consecutivi, approfittando della chiusura totale e dell'assenza di attività causa Covid, erano riusciti a introdursi nei locali del centro sociale “Spazio 211” in via Cigna, nelle notti a cavallo fra il 28 e il 29 dicembre 2020 e la sera dopo il 29 e il 30. Nell’arco di alcune ore, il gruppetto, composto da quattro persone, era riuscito a trafugare circa 30.000 euro di materiale tecnico elettronico e musicale (chitarre, una intera batteria, delle casse acustiche, un mixer, alcuni impianti, amplificatori, microfoni). Tutta roba poi da rivendere. Ma non subito perché la refurtiva, si sa, "scotta". I maghrebini dunque dovevano aspettare qualche tempo prima di piazzare la merce trafugata sul mercato della ricettazione. Così, hanno pensato bene di nascondere il tutto lì vicino nella fabbrica dismessa Karry Flavour. Anche perché non avevano mezzi a disposizione per il trasporto altrove ed hanno dovuto... accontentarsi del posto più vicino.
Ci hanno messo molte ore
Per lo spostamento e l’occultamento del materiale, avvenuto avvalendosi della sola forza delle braccia, erano state necessarie molte ore di... "lavoro". I poliziotti del Commissariato Barriera Milano, ricevuta la denuncia relativa al furto, hanno inviato immediate indagini. Grazie anche all’attenta analisi delle immagini del sistema di video sorveglianza della struttura, hanno supposto quale potesse essere verosimilmente il nascondiglio utilizzato dalla banda per la voluminosa attrezzatura musicale. E i poliziotti avevano ragione: tutto infatti è stato ritrovato a distanza di un mese negli spazi di una ditta limitrofa. Gli investigatori hanno quindi ricostruito l’intero passaggio effettuato dai balordi per introdursi nei locali dell’associazione: i quattro vengono infatti immortalati mentre scavalcano la recinzione del cantiere della Stazione Fossata-Rebaudengo, si introducono all’interno della Ditta Carlini, successivamente scavalcano anche la recinzione della Ditta Gondrand e poi raggiungono i locali dello Spazio 211.
Erano ladri matricolati
Da qui, trasporteranno il bottino nella vicina fabbrica ormai in disuso Karry Flavour, luogo del ritrovamento. Le immagini permettono senza ombra di dubbio anche l’identificazione di due degli autori: si tratta di due maghrebini ben noti agli inquirenti del Commissariato, che li hanno tratti in arresto in altre occasioni sempre per reati di natura predatoria. Insomma, due ladri matricolati che pensavano di avere fatto il "colpo" della vita: 30mila euro di materiale elettronico e musicale di prim'ordine da piazzare sul mercato nero non sono male. Peccato che la Polizia abbia indagato bene e sia riuscita a rovinare i piani della banda. Sono attualmente ricercati i responsabili e la refurtiva ritrovata è stata restituita ai gestori dello "Spazio 211". Sfortunatamente il materiale non era più riutilizzabile.