Il tribunale dà ragione a 8 rider di Glovo: "Vanno riconosciuti come lavoratori subordinati"
A loro verranno assegnata una somma di denaro per colmare la differenza retributiva per il periodo in cui hanno prestato servizio
Il tribunale di Torino ha dato ragione ad 8 rider di Glovo che avevano presentato un ricorso chiedendo di essere riconosciuti come "lavoratori subordinati".
L'assegno
A loro verranno assegnata una somma di denaro per colmare la differenza retributiva per il periodo in cui hanno prestato servizio. Mentre altre due richieste non sono state, invece, accolte: la prima si riferiva alla "trasparenza" dell'algoritmo per assegnare gli incarichi; la seconda era legata alle carenze e omissioni in materia di sicurezza sul lavoro.
"Su questi due punti - spiega l'avvocata Giulia Druetta al Corriere.it - ricorremo in appello. Si sente tanto parlare di risarcimenti per le offese su Facebook ai personaggi politici e poi chi catapulta i lavoratori in strada a pedalare senza misure di prevenzione e senza sorveglianza sanitaria non deve nemmeno pagare. Deve scapparci il morto perchè vengano presi provvedimenti? La trasparenza è fondamentale e il diritto di sciopero va tutelato".
Le parole di Glovo, riportare sempre da Corriere.it, dopo la sentenza:
"Glovo Italia, a seguito della sentenza odierna del tribunale di Torino, che ha disposto per 8 corrieri la riqualificazione del rapporto di lavoro come subordinati, rende noto che ricorrerà in appello per ribadire la legittimità del proprio modello operativo. La società attende la sentenza completa con le motivazioni del giudice".