ancora messaggi omofobi

Il sogno di Daniela: un salone di bellezza e un mondo senza pregiudizi e cattiverie

Aveva già subito delle minacce così ha deciso, nel giorno del Coming Out, di raccontare quello che è successo.

Il sogno di Daniela: un salone di bellezza e un mondo senza pregiudizi e cattiverie
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Solo qualche giorno fa avevamo raccontato la storia di due ristoratori che avevano ricevuto una lettera omofoba.

L'ennesima minaccia

Questa volta è toccato alla parrucchiera Daniela Pantaleo, che ha ricevuto un biglietto con scritto: “Sei una lesbica di me…”. Daniela aveva già subito delle minacce così ha deciso, nel giorno del Coming Out ,di raccontare quello che è successo, anzi di raccontare la sua storia dall'inizio su Facebook

Appena ho potuto ho aperto una mia attività qui a Torino: era un sogno che si avverava ma anche il risultato di un’immensa fatica. Non è mai stato facile, ma da 13 anni mi sveglio ogni mattina sapendo che posso fare quello che amo. Ho affrontato crisi economiche, il lockdown che mi ha messo in ginocchio, come tanti, quasi tutti, ho vissuto momenti difficili e momenti ancora più difficili: ma ho anche provato ripetutamente la felicità di vedere il volto soddisfatto delle mie clienti che guardandosi allo specchio potevano sentirsi se stesse.

 

https://www.facebook.com/dani.panta.3/posts/10220149892088981

Il Capriccio un luogo di chiacchiere leggere senza pregiudizi

Daniela ha sempre cercato di fare di tutto per creare nel suo salone, Il Capriccio, un luogo amichevole, aperto, rispettoso delle differenze. Un posto che la rispecchiasse e in cui tutti e tutte potessero sentirsi liberamente se stesse, senza pregiudizi o critiche. Oggi però è lei che non è tranquilla e si sfoga scrivendo

Mi hanno lasciato questo foglio sull’ingresso del negozio, come se essere una “lesbica” fosse motivo di insulto. Beh, non lo è, non a casa mia. Ma non è la prima volta che succede e negli ultimi mesi ho avuto modo di subire altri “scherzi” e “attacchi” e quindi ora sono stanca, non voglio più tacere. Le telecamere hanno ripreso tutto, io agirò di conseguenza, ma non è questo il punto: se con grande impegno, sforzi, sacrifici io ho lavorato per creare un luogo sicuro in cui fare il lavoro che amo e far sentire tutte le mie clienti a prescindere dal loro orientamento sessuale o dalla identità di genere a casa, perché qualcuno può pensare di avere il diritto di distruggere tutto questo per mera cattiveria? Il Capriccio resterà il luogo aperto e vero che è, non mi importa delle minacce di nessuno: però è tempo che la cattiveria subisca le giuste conseguenze di legge.

Solidarietà da parte della sindaca

Anche questa volta, come nel caso dei ristoratori, la reazione sui social della sindaca Chiara Appendino è stata tempestiva

La battaglia di Daniela perché nel suo salone ci si senta a casa, libere e liberi da pregiudizi è la stessa che stiamo portando avanti per Torino. Qui non c’è spazio per queste vergognose discriminazioni. Un abbraccio forte.

 

 

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