Il ginecologo Silvio Viale accusato di violenza sessuale: sette le testimonianze raccolte finora
Gli atteggiamenti del medico durante la visita sarebbero sconfinati nella molestia, le pazienti riferiscono inoltre di aver ricevuto commenti relativi alla loro fisicità e alla sfera sessuale
Visite ginecologiche piene di imbarazzo e vergogna poiché commentate dal medico con apprezzamenti e commenti poco professionali, ma non solo: accanto alle parole ci sarebbero state carezze e palpeggiamenti.
Sette le testimonianze contro Viale
Sono sette le pazienti che sostengono che le visite mediche del ginecologo e consigliere comunale di +Europa, Silvio Viale, siano tutto fuorché professionali.
Le testimonianze sono agli atti nell’inchiesta della Procura di Torino, coordinata dal procuratore aggiunto Cesare Parodi e dalle sostitute Delia Boschetto e Lea Lamonaca, Viale vi compare come indagato con l'accusa violenza sessuale.
Le prime indagini
A dicembre quattro giovani tra i 20 e i 25 anni avevano raccontato di essersi rivolte al ginecologo molto famoso in città e con ottime recensioni online. La visita però era avvenuta provocando in loro un senso di vergogna e impotenza poiché gli atteggiamenti del medico sconfinavano nella molestia. Durante le visite le ragazze sarebbero anche state fotografate da Viale.
Nei mesi successivi, mentre era in corso l’analisi forense dei device sequestrati nello studio privato del medico (nel centro di Torino) e in quello all’interno dell’ospedale Sant’Anna, altre pazienti si sarebbero messe in contatto con gli investigatori riconoscendosi nel racconto delle ragazze.
Le successive testimonianze
Filo rosso di tutte le testimonianze raccolte finora, alle 4 di dicembre se ne sono aggiunte altre 3, sarebbe anche il modo disinvolto con cui il medico si sarebbe riferito a loro commentando fisicità e vita sessuale.
Viale famoso per essere sopra le righe, tra mangiate di grilli, bevute di birra in aula e quel kilt indossato in aula per rivendicare il diritto degli uomini a non rispettare il dress code giacca e cravatta. Ma è un personaggio che è ricordato però soprattutto per la sua battaglia per la somministrazione della pillola abortiva Ru-486, per questo finì già sotto inchiesta nel 2006, all'epoca fu difeso Cosimo Palumbo lo stesso avvocato che lo sta difendendo per le accuse di violenza sessuale.