Il flash mob delle partite Iva davanti all'Agenzia delle Entrate
Organizzato dalle sigle PIL-Partite Iva Libere Piemonte, FIPI-Futuro Italiano Partite Iva, Movimento Nazionale Italiano e Amici d'Italia
Sempre più tartassati e in crisi chiedono di non essere ricordati solo quando serve mettere mano al portafoglio. Perché per pagare, le partite Iva devono poter lavorare.
Il grido di dolore delle partite Iva
Se non cambierà in fretta qualcosa, per loro si prospetta la morte certa. È questo il grido di dolore delle partite Iva che hanno manifestato oggi a Torino, davanti all'Agenzia delle Entrare in via Sidoli.
Un flash mob organizzato dalle sigle PIL-Partite Iva Libere Piemonte, FIPI-Futuro Italiano Partite Iva, Movimento Nazionale Italiano e Amici d'Italia che si è svolto contemporaneamente anche in altre città.
Le condizioni erano già precarie
Presente al flash mob anche Beba Pucciatti, presidente di Fipi, associazione che conta oltre 2.600 partite Iva, che ha sottolineato come da un anno le partite iva stiano subendo solo misure restrittive e chiusure, con gravissimo danno alle loro già precarie attività e condizioni economiche.
E intanto, dopo mesi di chiusure forzate, ogni giorno qualcuno chiude la propria attività, spesso perché impossibilitato a pagare bollette e affitto.