Indagato per frode su sei fabbricati a Torino: Allegretti (M5S) si ritira dalla corsa per le Regionali
Il candidato pentastellato: "Passo indietro per rigore etico e serietà, aspettando che le indagini facciano il loro corso"
Marco Allegretti, candidato a consigliere in Regione con il Movimento 5 Stelle, indagato dalle procure di Asti e Torino con l'accusa di sottrazione fraudolenta delle imposte, fa un passo indietro: non potendo ritirare la candidatura rinuncia alla campagna elettorale e se eletto, potrebbe valutare le dimissioni.
Le accuse
Tra le accuse, riportare dal quotidiano La Repubblica, ci sarebbe quella di aver tentato di occultare 23 fabbricati ad Asti e altri 6 a Torino per evitare una procedura di riscossione da oltre due milioni di euro di contestazione. Un altro filone invece riguarderebbe progetti di ricerca utilizzati per ottenere crediti fiscali.
A febbraio 2023 Allegretti era stato rimosso dall’incarico di consigliere Finpiemonte per una presunta violazione del codice etico: si ipotizzavano conflitti di interesse. Marco Allegretti, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Asti, aveva ribattuto parlando di una "decisione politica", spiegando:
"Non ho mai omesso alcunché. Tutte le partecipazioni sono state dichiarate, nulla è mai stato omesso o occultato".
La vicenda si era chiusa con l'archiviazione del fascicolo aperto dal pm Giovanni Caspani.
La posizione di Allegretti
Il consigliere si dichiara convinto della trasparenza del suo operato minacciando querele:
"Ho appreso di un’inchiesta che mi coinvolgerebbe ma sono certo della trasparenza del mio operato. Sono altresì convinto che anche questa inchiesta si concluderà favorevolmente per me e che, anche in questo caso, l’unico strascico giudiziario saranno le querele che sono stato già costretto a presentare per difendere il mio onore."
Il passo indietro dunque, precisa Allegretti, è per rigore etico e serietà, aspettando che le indagini facciano il loro corso.