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Il consigliere Grimaldi: "Slot di nuovo nei bar: è inaccettabile"

In questo modo tutto ciò che era stato fatto viene cancellato

Il consigliere Grimaldi: "Slot di nuovo nei bar: è inaccettabile"
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"Il Riparti Slot ha cancellato tutto ciò che di buono si era fatto". Sono queste le dichiarazioni del consigliere  regionale Marco Grimaldi.

Il consigliere Grimaldi: "Slot di nuovo nei bar: è inaccettabile"

“Apprendo che l'Agenzia Dogane e Monopoli avrebbe interpretato in modo assai discutibile la nuova normativa sul gioco d’azzardo – già pessima: sì alla reinstallazione delle slot machine non solo nelle tabaccherie e nelle sale specializzate, ma anche nei bar. Significherebbe migliaia di apparecchi in più in Piemonte. Inaccettabile!” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando la dichiarazione della direzione territoriale dell’Adm, secondo cui "l'iscrizione al Ries (un titolo abilitativo per gli esercenti che installano slot, in cui rientrano anche gli esercizi generalisti) è da ricomprendere tra le autorizzazioni che accertano l'esistenza dei presupposti di legge per esercitare una certa attività” e la Regione avrebbe fornito “un'interpretazione molto restrittiva”.

"Il ‘Riparti Slot’ ha cancellato tutto ciò che di buono si era fatto"

“La Giunta promette approfondimenti normativi, ma il punto è un altro” – prosegue Grimaldi: - “questa legge non può che produrre una moltiplicazione incontrollata degli apparecchi, oltre alla megasanatoria per le grandi sale slot e scommesse che non hanno rispettato le regole, con effetti economici e sociali gravissimi a maggior ragione nell’attuale crisi pandemica. Il ‘Riparti Slot’ ha cancellato tutto ciò che di buono si era fatto. In questi mesi associazioni, Sindaci ed esponenti della società civile hanno mostrato la loro profonda preoccupazione e non sono stati ascoltati. La nuova legge piemontese presto dovrà comunque tornare in Aula per recepire le osservazioni del Governo: abbiamo subito un’occasione per smantellare questo scempio e tornare alla normativa del 2016, l’unica che tutelava la salute delle persone”.

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