Il capogruppo del Pd Piemonte, Raffaele Gallo non si ricandiderà alle elezioni regionali di giugno
Gallo: "A tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito democratico, ritiro la mia candidatura per le elezioni di giugno"
Il consigliere e capogruppo del Pd in Piemonte, Raffaele Gallo, figlio dell'indagato Salvatore Gallo accusato di voto di scambio, si è dimesso in anticipo dal suo ruolo in Consiglio regionale.
Tramite una nota stampa nella giornata di ieri, domenica 6 aprile 2024, ha fatto sapere:
"In merito all’indagine Echidna della DDA di Torino sottolineo con forza la mia totale estraneità a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza all’Ndrangheta. In merito al secondo filone di indagine non legato a rapporti con l’Ndrangheta che coinvolge su alcuni fatti mio padre Salvatore Gallo, sono fiducioso che lui potrà’ chiarire tutti gli aspetti contestati dagli inquirenti in tempi rapidi. Riguardo al dibattito sulla mia candidatura e sulla mia figura, a cui ho assistito in questi giorni, ribadisco di aver sempre cercato di svolgere la mia attività al meglio e per il bene del Piemonte, lavorando sui temi con proposte e idee, studiando e approfondendo, con la massima onestà e trasparenza. Oggi però a tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito democratico, ritiro la mia candidatura per le elezioni di giugno. Prima di essere un uomo pubblico con responsabilità politica sono un padre e un marito. Mi dimetto da Presidente del Gruppo consiliare a Palazzo Lascaris lasciando il mandato nelle mani del segretario Mimmo Rossi e del gruppo stesso per identificare il nuovo capogruppo in queste ultime settimane dì legislatura, connesse con gli adempimenti formali per le liste da presentare “Alla candidata Presidente Gianna Pentenero e alle candidate e ai candidati che correranno in lista l’8 e il 9 giugno va il mio personale in bocca al lupo".
Domenico Rossi (segretario regionale PD) e Marcello Mazzù (segretario metropolitano del PD) plaudono alla scelta di Gallo di non ricandidarsi alle prossime elezioni regionali.
L'ordinanza
L'ordinanza di oltre 1000 pagine si snoda su politica e criminalità organizzata e sulle infiltrazioni di quest'ultima negli appalti pubblici della Sitaf dove Salvatore Gallo è stato dirigente. Lì, a favorire le ditte legate alle cosche di 'Ndrangheta di Brandizzo, sarebbe Roberto Fantini, in manette per concorso esterno. Oggi, 8 aprile 2024, si presenterà davanti ai giudici per l'interrogatorio di garanzia.
Sul fronte politico i protagonisti della vicenda sono, come dicevamo, i Gallo.
Il figlio è estraneo alla vicenda ma il suo nome compare più volte nell'ordinanza. Quando Fantini (piazzato nell'organismo regionale per la Legalità da cui ora sarà rimosso) in passato si è adoperato per sbloccare le autorizzazioni per un centro medico a Leinì (Torino). Lo fa in pieno Covid, chiedendo a Salvatore e Raffaele di visitare la struttura.
Come riporta la TGR, dopo l'incontro e una serie di chiamate, i carabinieri del ros individuano quelle del padre, l'Asl To4 dà il via libera. E, sostiene la Dda, come compenso arrivano sei casse di Champagne da ritirare in un negozio di Torino.