Frode alimentare

I funghi, le olive e i pomodori spacciati per italiani erano invece prodotti in Ungheria: 140 tonnellate di alimenti sequestrati

La merce una volta venduta avrebbe fruttato un illecito guadagno di circa 4 milioni di euro: due persone denunciate

I funghi, le olive e i pomodori spacciati per italiani erano invece prodotti in Ungheria: 140 tonnellate di alimenti sequestrati
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Ortaggi spacciati per italiani ma in realtà importati da paesi esteri. Una gigantesca frode alimentare quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Torino. Oltre 140 le tonnellate di alimenti sequestrati, cautelate anche 3 linee industriali utilizzate per la lavorazione.

Frode alimentare: 140 tonnellate di alimenti sequestrati

Funghi, olive, pomodori, verdure di varie tipologie spacciate per italiane ma che in realtà venivano prodotte ed importate dall’Ungheria e Paesi Bassi. Una gigantesca frode alimentare quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Torino.

I finanzieri torinesi hanno sequestrato circa 140 tonnellate di generi alimentari riportanti segni e simboli tipici del “Made in Italy”, ma in realtà interamente prodotti in altri Paesi dell’Unione europea quali Spagna, Ungheria e Paesi Bassi. La merce cautelata, se immessa in commercio, avrebbe fruttato un illecito guadagno di circa 4 milioni di euro.

L’operazione, condotta dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha avuto inizio nei giorni scorsi quando i finanzieri hanno notato, esposti sugli scaffali di alcuni negozi, prodotti alimentari preconfezionati, soprattutto olive, funghi e ortaggi, reclamizzati come di origine italiana, attraverso l’inequivocabile simbologia della bandiera tricolore e dello “stivale”, nonostante dalle indagini sia emerso che gli stessi fossero stati, invece, interamente realizzati in altri Paesi unionali.

La filiera distributiva

Gli elementi acquisiti hanno indotto a ritenere che ci si trovasse di fronte ad una ingente frode commerciale e, pertanto, si è proceduto a ricostruire l’intera filiera distributiva, attraverso l’esame analitico dei flussi degli approvvigionamenti.

Lo sviluppo delle indagini ha portato, quindi, i militari a scoprire un deposito situato in un comune della provincia di Pistoia dove è stato individuato anche lo stabilimento che procedeva ad acquistare le confezioni dei prodotti alimentari di origine non domestica, già etichettate con la simbologia riconducibile all’italianità, per poi immetterli sul mercato.

Il modus operandi

Più in particolare, l’illecito modus operandi prevedeva che la merce, confezionata in appositi contenitori riportanti chiari riferimenti alla sua provenienza italiana, viaggiasse, dal luogo di spedizione estero fino al deposito nazionale, dove poi veniva rivenduta senza subire alcuna trasformazione sostanziale.

Due imprenditori denunciati

L’ingente quantitativo di beni rinvenuto, che sarebbe stato commercializzato attraverso la grande distribuzione organizzata, è stato, quindi, sequestrato nel corso delle perquisizioni disposte dall’Autorità giudiziaria nei confronti di due imprenditori italiani i quali, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovranno rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Sono state inoltre sottoposte a sequestro anche le etichette pronte per essere utilizzate su prodotti già confezionati, anch’essi provenienti dall’estero, e le linee industriali utilizzate per tale lavorazione.

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