Operazione "Soffio"

I carabinieri di Torino recuperano un sarcofago romano e altri beni dell'epoca

La cerimonia di riconsegna al Museo Civico di Archeologia Storia e Arte a Palazzo Traversa di Bra è avvenuta oggi 19 luglio 2024

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Trafugato e poi per fortuna ritrovato dai carabinieri di Torino grazie all'operazione "Soffio". E' la storia, a lieto fine, di un sarcofago risalente alla metà del III sec. d.C. e di tipologia hapax.

Il bottino dei ladri

Il pregiato sarcofago in marmo era stato custodito, per oltre 5 anni, all’interno di una azienda agricola nel cuneese, ben nascosto all’interno di un capanno per le attrezzature agricole, qui un agricoltore piemontese lo aveva portato alla luce, consapevole del valore archeologico del manufatto.

La particolare vicenda è stata ricostruita dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nel corso di un’indagine iniziata nel 2020 e
coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, culminata con la condanna di tre persone per violazione dei reati di ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali.

Il caso ha avuto origine grazie ad una meticolosa attività informativa poi riscontrata dai militari dell’Arma, che hanno posto l’attenzione su alcuni insospettabili soggetti che, attraverso i provvedimenti dell’autorità giudiziaria procedente, sono stati perquisiti nelle loro abitazioni private e trovati in possesso di preziosi beni e di attrezzatura da scavo.

 

L’attività investigativa ha consentito di ritrovare anche 2400 monete di natura archeologica, tra cui spicca un solido d’oro dell’Imperatore Onorio databile
tra il IV-V sec. d.C., 2 unguentari in vetro e numerosi oggetti bronzei decorativi provenienti verosimilmente da un corredo funerario di epoca romana e diversi elementi architettonici in marmo proveniente dall’area dell’Egeo settentrionale e pietra, tutti riconducibili all’età romana imperiale. I manufatti, secondo i funzionari archeologi della Soprintendenza sono risultati compatibili, per provenienza, con l’area dell’antico teatro romano, risalente al I sec. a.C.., di Augusta Bagiennorum (ora comune di Bene Vagienna (CN).

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Le valutazioni da parte dei funzionari ministeriali delle Soprintendenze di Torino, Alessandria, Asti e Cuneo che hanno dimostrato l’autenticità di tutti i beni posti in sequestro, in uno con gli elementi indiziari raccolti dai Carabinieri, hanno consentito alla Procura della Repubblica astigiana di sostenere l’ipotesi di una
derivazione illecita conseguente a escavazione clandestina e la conseguente ricettazione.

L’intervento dei carabinieri, insieme ai funzionari ministeriali delle Soprintendenze interessate, ha permesso l’interruzione di un mercato clandestino che avrebbe fruttato oltre 120.000,00 euro, e la restituzione dei reperti recuperati, che rappresentano una importante testimonianza per il contesto archeologico piemontese, assicurandone da oggi una nuova pubblica fruizione.

La cerimonia di riconsegna

I beni sono stati riconsegnati allo Stato oggi, 19 luglio 2024, alle 16.30, al Museo Civico di Archeologia Storia e Arte a Palazzo Traversa di Bra (CN), in una cerimonia presenziata anche dal Soprintendente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, con la partecipazione dell’Arma territoriale e dell’amministrazione comunale di Bra.

La restituzione odierna allo Stato italiano, costituisce un’ulteriore occasione di riflessione sulla particolare tutela che la legge italiana riserva al patrimonio archeologico.
L’ordinamento giuridico penale, da ultimo riformato a marzo del 2022, prevede che i reperti archeologici, da chiunque e in qualunque modo ritrovati nel sottosuolo o sui fondali marini del territorio nazionale, appartengono allo Stato e a questo devono essere restituiti in mancanza di una idonea e legittima autorizzazione al possesso.
Da oggi  tutti i reperti archeologici verranno esposti al pubblico al Museo Civico di Archeologia Storia e Arte a Palazzo Traversa di Bra (CN).

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